Un team di ricercatori ha scomposto campioni di pianta di cannabis alla ricerca delle cause del loro cattivo odore
![origine della cannabis](https://www.greenme.it/wp-content/uploads/2021/07/origine-della-cannabis.jpg)
@openrangestock/123rf.com
Le infiorescenze della pianta di canapa (o cannabis) sono caratterizzate da un odore inconfondibile e particolarmente penetrante, ma da dove deriva? Un nuovo studio pubblicato recentemente dimostra che sono moltissime le sostanze che danno a questa pianta il suo odore caratteristico – ben più di 200. La maggior parte di quelle isolate dagli scienziati appartengono ad un gruppo di composti detti terpenoidi: si tratta di biomolecole molto diffuse nel mondo naturale, responsabili della maggior parte degli odori (gradevoli o meno) del mondo vegetale – dall’odore del legno al profumo dei fiori.
I terpenoidi sono presenti in concentrazioni variabili nelle diverse specie di canapa e possono, da soli, contribuire fino al 50% all’aroma finale della pianta: per esempio, alte concentrazioni di mircene e β-cariofillene (terpenoidi presenti anche in altre piante, come la citronella) donano alla cannabis indica un aroma forte, pungente, simile al carburante, mentre elevate quantità di terpinolene e limonene (come nelle piante di agrumi) conferiscono alla cannabis sativa un aroma legnoso e agrumato. Se ci fosse solo la presenza di terpenoidi a caratterizzare l’odore della canapa, allora non si spiega perché in realtà questa pianta “puzzi” – persino per gli amanti dell’odore della cannabis è arduo dire che si tratta di un piacevole profumo.
Questo perché entrano in gioco anche altre sostanze chimiche che in qualche modo inquinano il gradevole odore emanato dai terpenoidi e lo rendono più simile ad una puzza. Per provare a capire di che sostanze si trattasse, gli scienziati hanno cercato nella composizione delle piante di canapa composti chimici volatili a base di zolfo (in inglese volatile sulfur compounds, o VSC) – per intenderci, quelli che danno ai cavolini di Bruxelles e ad altre verdure dell’inverno (ma anche al nostro alito appena ci svegliamo) un odore non proprio piacevole, o che vengono rilasciati dalle puzzole in fase di difesa.
@ ACS Pubblications
L’intuizione è stata giusta: sono stati scoperti numerosi VSC nei campioni di canapa analizzati, responsabili del cattivo odore della pianta. Ma non solo: utilizzando un sistema di gascromatografia 2D su misura dotato di tre diversi tipi di rilevatori, i ricercatori hanno osservato che le varietà di cannabis classificate come particolarmente pungenti da un gruppo di “annusatori” avevano anche concentrazioni più elevate di VSC. Uno di questi composti, il 3-metil-2-butene-1-tiolo, è stato associato sia dai test empirici che da quelli laboratoriali al campione di canapa più puzzolente: ha un aroma intenso, solforico e puzzolente anche in concentrazioni estremamente diluite, e dona alla pianta uno sgradevole odore di cartone bagnato.
Questo studio potrebbe aprire scenari molto interessanti: infatti, i VSC responsabili dell’odore della cannabis sono sorprendentemente simili nella struttura ad alcuni composti presenti nell’aglio che possono avere effetti antitumorali e cardioprotettivi. Questo potrebbe rappresentare una nuova strada nell’utilizzo medico della pianta di canapa.
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Fonte: ACS Publications
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