Giornata mondiale dell’Aids, a causa del Covid-19 i progressi contro la pandemia di Hiv sono rallentati e le risorse ridotte

Indetta per la prima volta nell'88, la Giornata mondiale contro l’Aids si celebra ogni anno il 1° dicembre per unire le persone e sensibilizzarle nei confronti di un’epidemia che continua a fare migliaia di morti in tutto il mondo

Si celebra oggi, come il 1 dicembre di ogni anno, la Giornata mondiale dell’Aids #WorldAIDSDay, un’opportunità per le persone di tutto il mondo di unirsi nella lotta contro l’HIV e comprendere meglio l’AIDS.

AIDS (Acquired immune deficiency sindrome) sta infatti per “Sindrome da immunodeficienza acquisita”: nelle persone malate di Aids le difese immunitarie normalmente presenti nell’organismo sono state fortemente indebolite a causa di un virus denominato HIV (Human immunodeficiency virus) e non sono più in grado di contrastare l’insorgenza di infezioni e malattie – più o meno gravi – causate da altri virus, batteri o funghi (infezioni/malattie opportunistiche).

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Un vero e proprio dramma, se si considera che in questo momento storico, la pandemia da nuovo coronavirus ha generato nuovi importanti allarmi.

Il tema per la giornata mondiale del 2022

Secondo i dati dell’Unaids, il Programma delle Nazioni Unite per l’Hiv e l’Aids, negli ultimi due anni di Covid-19, i progressi contro la pandemia di Hiv sono rallentati e le risorse ridotte.

Il tema per la giornata mondiale del 2022 è Equalize – Equilibrio, un vero e proprio invito all’azione: per Unaids, infatti, le disuguaglianze che perpetuano la pandemia di Aids non sono inevitabili, ma possono essere affrontate insieme grazie al contributo di ciascun cittadino, allo scopo di porre fine alla pandemia stessa. Lo slogan è condiviso dalla stessa Oms.

Possiamo porre fine all’Aids se poniamo fine alle disuguaglianze che lo perpetuano. In occasione della Giornata mondiale dell’Aids, è necessario che tutti si impegnino a condividere il messaggio che tutti trarranno beneficio quando affronteremo le disuguaglianze. Per mantenere tutti al sicuro, per proteggere la salute di tutti, abbiamo bisogno di Equilibrio, ha affermato il direttore esecutivo dell’Unaids, Winnie Byanyima.

I numeri in Italia

  • secondo il Centro Operativo Aids dell’Istituto Superiore di Sanità, nel 2020, sono state effettuate 1.303 nuove diagnosi di infezione da HIV pari a 2,2 nuovi casi per 100mila residenti. L’incidenza (casi/popolazione) osservata in Italia è inferiore rispetto all’incidenza media osservata tra le nazioni dell’Unione Europea (3,3 nuovi casi per 100mila)
  • l’incidenza delle nuove diagnosi Hiv è in diminuzione dal 2012, con una riduzione più evidente dal 2018 e particolarmente accentuata nell’ultimo anno. Nel 2020, l’incidenza più elevata di nuove diagnosi Hiv si riscontra nella fascia di età 25-29 anni
  • dal 2018 si osserva una evidente diminuzione dei casi per tutte le modalità di trasmissione. La modalità di trasmissione più frequente è attribuita a maschi che fanno sesso con maschi (MSM) ed è superiore a quella attribuibile a rapporti eterosessuali (maschi e femmine). Tra i maschi, più della metà delle nuove diagnosi Hiv è in MSM. Dal 2016 si osserva una diminuzione del numero di nuove diagnosi Hiv in stranieri.

Nel 2020 più di un terzo delle persone con nuova diagnosi HIV scopre di essere Hiv-positivo a causa della presenza di sintomi o patologie correlate all’Hiv.

Nuovi casi di Aids

  • sono 352 i nuovi casi di Aids, pari a un’incidenza di 0,7 nuovi casi per 100mila residenti
  • l’80% dei casi di Aids segnalati nel 2020 era costituito da persone che hanno scoperto di essere Hiv-positive nei sei mesi precedenti alla diagnosi di Aids
  • rimane stabile il numero di decessi in persone con Aids

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Fonte: UNAIDS

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