La psoriasi è una malattia autoimmune che provoca lesioni e macchie cutanee. Scopriamo il regime alimentare migliore per gestire i sintomi
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Vivere con una condizione cronica come la psoriasi influisce sulla vita in tanti modi. La psoriasi è una malattia autoimmune, il che significa che il sistema immunitario va un po’ in tilt, causando la comparsa di chiazze o placche cutanee infiammate che possono essere dolorose, pruriginose e davvero frustranti da affrontare.
Anche se non c’è assolutamente motivo di sentirsi in imbarazzo ad avere una condizione che può essere così fuori dal nostro controllo, alcune persone potrebbero soffrirne, poiché le macchie possono apparire in aree molto visibili, come ginocchia, gomiti, e petto. Chi soffre di psoriasi sa benissimo che vi sono periodi di peggioramento dei sintomi che possono durare giorni, settimane o addirittura mesi, questi sono chiamati riacutizzazioni. Dopo il primo “focolaio”, ci sono una serie di cose che possono scatenare queste riacutizzazioni, che variano ampiamente da persona a persona, dallo stress al clima secco a un’infezione. (Leggi anche: Psoriasi e infelicità: quanto è difficile convivere con questa malattia)
Quali sono i fattori comuni scatenanti della psoriasi?
Le riacutizzazioni della psoriasi sono in genere innescate da fattori ambientali o interni. Secondo l’American Academy of Dermatology (AAD), le cause possono essere:
- bere almeno due bevande alcoliche al giorno
- fumare sigarette
- lesioni della pelle, come un taglio, un livido o una puntura di insetto
- infezioni, come mal di gola o bronchite
- assunzione di alcuni farmaci
- avere la pelle eccessivamente secca a causa del freddo, di una scottatura solare o di passare troppo tempo nell’aria condizionata
La tua dieta può influenzare i sintomi della psoriasi?
La dieta può influenzare l’infiammazione nel corpo, e la psoriasi è una condizione infiammatoria, quindi ha senso pensare che la dieta possa avere qualche effetto su chi soffre di questo problema della pelle. Ma la scienza non ha ancora consolidato una connessione; infatti, sebbene vi siano alcune prove che indagano su questo collegamento, non ci sono dati concreti a sostegno della teoria secondo cui la dieta possa causare l’insorgere della psoriasi.
La maggior parte delle ricerche su questo argomento sono deboli, in quanto basate su un campione ridotto; inoltre, molte persone che hanno partecipato a questi studi hanno continuato a prendere i farmaci prescritti, oltre a cambiare la loro dieta come parte della ricerca. Sfortunatamente, a causa del modo in cui sono stati progettati molti di questi studi, è davvero difficile concludere quali cambiamenti nella dieta siano responsabili di un peggioramento o un miglioramento dei sintomi.
Finora, ci sono due principali approcci dietetici per le persone con psoriasi: diete additive e diete sottrattive. Con una dieta additiva, ci si concentra sul consumo di più di un alimento o nutriente specifico. Con una dieta sottrattiva, si rimuovono lentamente determinati alimenti o sostanze nutritive. Ovviamente, ogni volta che si cambia dieta, soprattutto se si ha una condizione di salute cronica, è meglio parlare con il proprio medico o dietologo, in modo da evitare effetti collaterali, la perdita di peso involontaria o carenze nutrizionali. (Leggi anche: Psoriasi: 10 rimedi naturali)
Dieta antinfiammatoria
Le lesioni della psoriasi sono innescate dall’infiammazione nel corpo, quindi ha senso presumere che i cibi “antinfiammatori” possano aiutare a domare quella risposta immunitaria irregolare. I ricercatori ritengono che gli alimenti con determinati nutrienti possano ridurre lo stress ossidativo nel corpo, un processo che contribuisce all’infiammazione, ma è un’area di ricerca ancora in fase di esplorazione. Un tipico elenco di alimenti “antinfiammatori” è piuttosto ampio e diversificato, e tra questi troviamo bacche, verdure a foglia verde, noci, pesce grasso, pomodori e molto altro ancora. La teoria è che questi alimenti siano in grado di prevenire l’inizio dell’infiammazione o ridurne l’impatto.
Ad esempio, si ritiene che un grasso chiamato acido eicosapentaenoico (EPA), che si trova nei pesci grassi come il salmone, aiuti a ridurre il numero di sostanze chimiche infiammatorie nel corpo.
Dieta senza glutine
Secondo uno studio del 2020 pubblicato sul Journal of the American Academy of Dermatology, le persone che hanno la psoriasi hanno due volte più probabilità di avere la celiachia rispetto a quelle senza psoriasi. La celiachia è una condizione autoimmune che provoca danni intestinali dovuti al consumo di glutine, una proteina presente nel grano, nella segale e nell’orzo. Sebbene numerosi studi mostrino una correlazione tra le due condizioni, la relazione tra psoriasi e celiachia non è completamente compresa. Quindi, secondo la Cleveland Clinic se hai la celiachia e la psoriasi, seguire una dieta priva di glutine può aiutarti a evitare eruzioni cutanee.
Ma per quanto riguarda il fatto che una dieta priva di glutine possa o meno aiutare a ridurre i sintomi, i risultati sono stati finora contrastanti; di conseguenza, non si può affermare con certezza che è bene evitare tutto il glutine in caso di psoriasi, se non si ha sensibilità o intolleranza a questa proteina.
Dieta chetogenica
Ci sono alcune ricerche che indicano che la dieta chetogenica possa essere una valida alternativa per le persone con psoriasi. Ad esempio, secondo un caso di studio del 2016 pubblicato su Obesity Research & Clinical Practice una donna ha seguito una dieta chetogenica a basso contenuto calorico per quattro settimane, il che significa che non ha mangiato carboidrati, e ha ottenuto benefici.
Quando segui una dieta chetogenica, l’obiettivo è incoraggiare il corpo a utilizzare il grasso come fonte primaria di energia, invece del glucosio (che ottieni dai carboidrati) come farebbe normalmente. Ovviamente, l’esperienza di una donna non è sufficiente per dire che una dieta cheto può aiutare con la psoriasi. In effetti, gli autori dello studio attribuiscono il miglioramento dei sintomi alla perdita di peso, poiché esiste una relazione tra la riduzione del peso corporeo e il miglioramento delle riacutizzazioni della psoriasi.
In un altro studio del 2021 pubblicato sul Journal of Proteome Research, 30 persone con psoriasi che non stavano assumendo farmaci, hanno seguito una dieta non cheto e poi una dieta cheto per vedere come influenzava i loro sintomi. Secondo i dati, la psoriasi era meno dolorosa e copriva meno aree del corpo. Purtroppo anche in questo caso si è trattato di uno studio molto piccolo, per arrivare a dati definitivi.
Dieta mediterranea
La dieta mediterranea è piuttosto popolare per una buona ragione: questo regime alimentare ha tantissimi benefici per la salute generale, innanzitutto perché è in grado di ridurre il rischio di malattie cardiovascolari e altre condizioni infiammatorie, come l’artrite reumatoide. La dieta mediterranea è anche più facile da seguire rispetto ad altri piani restrittivi, perché include un sano mix di proteine, grassi e carboidrati, e a un consumo bilanciato di frutta, verdura, legumi, noci, cereali integrali, olio d’oliva, pesce e un po’ di latticini.
Poiché si pensa che molti di questi alimenti abbiano proprietà antinfiammatorie, specialmente se combinati, c’è stato un certo interesse sul fatto che questa dieta sia utile per la psoriasi. È difficile dire che la dieta in sé aiuti con le riacutizzazioni della psoriasi, ma tra tutti i piani alimentari menzionati, la dieta mediterranea è considerata la migliore; inoltre, è detta “gold standard” poiché è supportata dalla scienza in quanto è piena di cibi ricchi di nutrienti, in grado di promuovere la salute. (Leggi anche: Psoriasi: la dieta mediterranea riduce l’infiammazione. Il nuovo studio)
Quali sono i trattamenti per contrastare la psoriasi?
Ci sono molti altri trattamenti comprovati che funzionano in modo efficace contro la psoriasi. Inoltre, i farmaci per trattare questo problema sono determinati dalla gravità dei sintomi, da dove si trovano le lesioni e da quanto la condizione influisce sulla capacità di svolgere le attività quotidiane.
Ecco alcuni trattamenti per la psoriasi che potrebbero valere la pena chiedere al medico, secondo la Mayo Clinic:
- i corticosteroidi topici sono uno dei trattamenti più comuni ed efficaci poiché penetrano nella pelle e riducono l’infiammazione per aiutare a ridurre la comparsa di placche. Si possono usare sotto forma di creme, schiume, gel, shampoo medicati o spray.
- la crema topica al calcipotriene è una forma sintetica di vitamina D che agisce per ridurre al minimo il rossore e la desquamazione della pelle.
- la terapia della luce utilizza raggi UVB mirati per ridurre le lesioni della psoriasi.
- le terapie sistemiche sono comunemente usate per trattare la psoriasi grave. Queste includono prodotti biologici, che aiutano a prevenire il malfunzionamento del sistema immunitario e sono disponibili come iniezioni o infusioni. I retinoidi orali sono un’altra terapia sistemica che aiuta, limitando la produzione di cellule della pelle e riducendo l’infiammazione.
In definitiva, lavorare a stretto contatto con un dermatologo ti aiuterà a capire qual è la linea d’azione migliore per gestire e limitare i sintomi di questa condizione cronica della pelle.
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