Una fuga di anidride carbonica nella centrale nucleare spagnola di Ascó provoca un morto e tre feriti

Un incidente nella centrale nucleare spagnola è costato la vita a un dipendente dell'impianto mentre altri tre sono rimasti feriti

Un lavoratore della centrale nucleare spagnola di Ascó (Tarragona) è morto e altri tre dipendenti sono rimasti feriti ieri a causa di una fuga di anidride carbonica  avvenuta negli impianti. L’incidente è avvenuto mentre i lavoratori stavano effettuando la manutenzione del sistema antincendio. Tra i tre feriti per inalazione di gas, uno di loro ha una prognosi seria, spiegano fonti dell’Emergency Medical System (SEM). Ma i Vigili del fuoco hanno dissociato l’incidente dall’attività nucleare.

Dopo aver messo in sicurezza l’area, gli operatori hanno svolto attività di misurazione per analizzare il raggio di espansione della fuga di anidride carbonica. Il fulcro dell’incidente era in un edificio di quattro piani, lontano dalla zona di generazione dell’energia atomica. Questo ha consentito di escludere problemi nel funzionamento dell’impianto o eventuali impatti nucleari.

Gli operai stavano ricaricando di anidride carbonica i serbatoi dell’impianto antincendio, quando durante la manipolazione di una valvola si è verificata una perdita di anidride carbonica all’interno di una stanza chiusa. Il ga in caso di incendio spegne le fiamme, ma è potenzialmente soffocante per le persone. Due degli operai sono stati gravemente colpiti dall’inalazione del gas. Alla fine uno di loro è morto. Altri due hanno subito un lieve avvelenamento e il terzo è stato ferito più gravemente. I vigili del fuoco hanno perquisito l’area in cui si è verificata la perdita per escludere che ci fossero più persone colpite.

La centrale nucleare

Insieme all’impianto Vandellós II (anch’esso situato a Tarragona), il complesso nucleare produce circa il 50% dell’energia elettrica consumata in Catalogna. Ad Ascó operano due reattori nucleari. Ascó I è attivo dal dicembre 1984, mentre Ascó II è divenuto operativo nel marzo 1986. Recentemente, il Ministero per la Transizione Ecologica ha prorogato le autorizzazioni operative per prolungare il suo ciclo utile rispettivamente fino al 2030 e al 2031. L’unità I è stata disconnessa dalla rete elettrica il mese scorso per iniziare i lavori per il suo 28° rifornimento.

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Fonte: El Pais

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