Tramonto su Marte fotografato per la prima volta da Perseverance: la foto è mozzafiato

Tramonto su Marte ed è subito fiato sospeso: l’immagine spettacolare, catturata dal rover Perseverance, fa il giro del mondo

Tramonto su Marte ed è subito fiato sospeso: l’immagine spettacolare, catturata dal rover Perseverance, fa il giro del mondo.

Perseverance, rover della Nasa atterrato sul Pianeta Rosso a febbraio, ci ha già relegato molte soddisfazioni, ma questa è davvero mozzafiato: utilizzando il suo sistema di telecamere Mastcam-il ha immortalato un romantico tramonto. Per la prima volta.

Come spiega la Nasa, i tramonti marziani si distinguono tipicamente per il loro caratteristico colore blu. Infatti la polvere fine nell’atmosfera consente alla luce blu di penetrare  in modo più efficiente rispetto ai colori con lunghezze d’onda più lunghe (cosa che non avviene sulla Terra, dove prevale il rosso).

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Ma questo tramonto sembra diverso: meno polvere nell’atmosfera ha prodotto un colore più tenue della media. Nella foto restituita a Terra, tale colore è stato calibrato e bilanciato per rimuovere gli artefatti della fotocamera. È dunque tutto vero.

Mastcam-Z è guidata e gestita dall’Arizona State University di Tempe, che lavora in collaborazione con la Malin Space Science Systems a San Diego, California, sulla progettazione, fabbricazione, test e funzionamento delle telecamere e in collaborazione con Neils Bohr Institute dell’Università di Copenhagen sulla progettazione, fabbricazione e test dei target di calibrazione.

L’obiettivo chiave di Perseverance è  l’astrobiologia che comprende anche la ricerca di antiche tracce di vita microbica. Il rover sta studiando la geologia di Marte e il suo clima passato, ed è la prima missione a raccogliere roccia e regolite marziane.

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Le successive missioni della Nasa, in collaborazione con l’Esa (Agenzia spaziale europea), invieranno veicoli spaziali sul Pianeta Rosso per raccogliere questi campioni (sigillati) e riportarli sulla Terra per un’analisi approfondita.

Ma nel frattempo c’è tempo anche per gli spettacoli. Perché anche l’occhio vuole la sua parte.

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Fonti: Nasa / Nasa/Twitter

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