Uno studio ha evidenziato una connessione tra la vitamina B12 e l'Alzheimer. Un motivo in più per evitare la carenza
Uno studio ha evidenziato una connessione tra la vitamina B12 e lo sviluppo dell’Alzheimer. Un motivo in più per evitarne la carenza
Secondo una nuova ricerca alti livelli di vitamina B12 potrebbero prevenire i danni causati dall’Alzheimer. Attualmente ci sono più di 850.000 persone nel Regno Unito che vivono con demenza; di questi, tra il 50 e il 75% ha l’Alzheimer. Se le tendenze attuali continuano, l’Alzheimer’s Society stima che entro il 2040 potrebbero esserci 1.590.000 persone affette da demenza.
Oggi non esistono ancora cure efficaci per la malattia, tuttavia, un team di ricercatori ha recentemente trovato un nuovo indizio che potrebbe avere un impatto sulla progressione della malattia. Il cervello degli esseri umani con Alzheimer presenta un accumulo della proteina amiloide-beta, che provoca effetti tossici nelle cellule con conseguente riduzione dell’energia, frammentazione dei mitocondri, ossia la centrale elettrica della cellula, e stress ossidativo.
Lo studio purtroppo è stato condotto sugli animali, e ha rilevato che quando venivano somministrati integratori di vitamina B12 ai soggetti carenti, la paralisi cerebrale risultava molto più lenta; inoltre, sono stati riscontrati livelli di energia più elevati e uno stress ossidativo inferiore.
Nonostante questa importante scoperta, secondo gli studiosi vi sono fattori impossibili da modificare, come il processo di invecchiamento cellulare e la predisposizione genetica all’Alzheimer. Ma c’è una cosa che può essere controllata, ossia quello che mangiamo; di conseguenza, se le persone cambiano in meglio la propria alimentazione vi sarebbero buone probabilità di abbassare il rischio di sviluppare la patologia ed evitare eventuali carenze vitaminiche.
Ovviamente, secondo i ricercatori sono necessari studi aggiuntivi per avere dati certi sulla correlazione tra demenza e carenza di B12; in più, hanno sottolineato che l’integrazione di vitamina B12 non protegge dall’Alzheimer senza che vi sia un’effettiva carenza accertata.
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Fonte: Science Daily
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