Arance a 99 centesimi al chilo, l’ennesimo colpo basso di discount e supermercati agli agricoltori

Dopo angurie e fragole, questa è la volta delle arance vendute a bassissimo costo presso alcuni ipermercati e discount.

È (quasi) inverno e già c’è profumo di arance. Effettivamente, quelle che si trovano sui banchi in questo momento sono le Navel, dalla polpa chiara e dalla forma leggermente ovale. Fin qui nulla di strano, dunque, se non fosse per il loro bassissimo costo di vendita presso alcuni ipermercati e discount.

Proprio come con le angurie a un euro a Ferragosto, infatti, Eurospin  – ma assolutamente anche altre catene e non solo di discount, come Conad – lancia in super-offerta una “primizia” di stagione: questa volta tocca proprio alle arance Navel, che nei prossimi giorni potranno essere  acquistate in rete da 2 chili a 1,98 euro, ossia a 99 centesimi il chilo.

La provenienza delle arance in offerta non è precisata, ma quel che è certo è che si tratta di un altro colpo inferto ai produttori e a coloro che fanno parte di un comparto da tempo alle prese con le difficoltà causate da scarsa redditività, problematiche agronomiche in campo, concorrenza esasperata e ora anche dai costi delle materie prime.

Si tratta di un prezzo – spesso imposto anche dalle famigerate aste a doppio ribasso – che di fatto andrebbe a squalificare il duro lavoro degli agricoltori e danneggerebbe il mercato, anche se l’offerta fosse pagata all’azienda.

@greenMe

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Le promozioni poi non riguardano solo le arance, ma in generale tutta la frutta e la verdura che di volta in volta cambia di stagione in stagione. Ai primi di novembre, per esempio, le Clementine di Calabria Igp era vendute a 0,80 euro il chilo da Tigros…

volantini arance

@Redazione GreenMe

Il settore è già colpito dalla crisi economica data dall’emergenza sanitaria, cui si sommano il consumo del suolo che riduce lo spazio da dedicare ai frutteti, nonché gli eventi meteo estremi, conseguenza della crisi climatica, con grandinate, alluvioni, siccità e gelate che distruggono parte dei raccolti mandando in fumo un anno di lavoro nei campi.

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