La giraffa triste che rosicchia la roulotte a Terni mostra tutta la crudeltà del circo con gli animali

La foto, scattata a Terni, della giraffa dall'espressione triste rinchiusa in un recinto rivela tutto l'orrore del circo con gli animali

Una giraffa chiusa in un piccolo recinto, con l’espressione triste e intenta a rosicchiare la roulotte come se fossero foglie di alberi di acacia: è la scena angosciante immortalata a Terni, dove qualche giorno fa è arrivato l’Imperial Royal Circus.

L’immagine è l’emblema dello sfruttamento degli animali nei circhi, costretti ad esibirsi a comando e sottoposti a forte stress e, in certi casi, a vere e proprie torture.

Il povero animale viene mostrata al pubblico come un “fenomeno da baraccone” o un’attrazione al pari di una giostra. “La nostra regina, la giraffa più alta d’Italia”: così la descrivono i gestori del circo, che su Facebook hanno pubblicato un video in cui si vede la giraffa mentre mangia all’interno del recinto.

L’arrivo del circo con gli animali non è stato accolto affatto bene dai cittadini del capoluogo umbro. In tanti hanno voluto esprimere il loro dissenso verso questa forma di crudeltà e qualcuno ha anche deciso di appendere al balcone uno striscione con la scritta “Via i circhi con gli animali”

circo terni

@Augusto Rossi/Facebook

 

A pubblicare la foto sul gruppo Facebook “Terni Malandata”, che scrive:

Mentre alcuni vorrebbero spiegare perché il circo con animali è una tradizione che vede le sue origini addirittura ai tempi dell’antica Roma, esso non ha più ragione di esistere. Una tradizione senza più energie e, soprattutto, completamente superata da un’etica diffusa e condivisa che considera inaccettabile lo sfruttamento animale finalizzato ad un ipotetico divertimento.

Anche la sezione ENPA (Ente Nazionale Protezione Animali) negli scorsi giorni ha ricevuto numerose segnalazioni di cittadini che denunciavano la presenza del del circo con gli animali.

Ovviamente non ne siamo felici come non sono felici gli animali costretti a vivere una vita contro natura – scrivono i volontari dell’ENPA su Facebook – Vi invitiamo ad una riflessione proprio perché veniamo da un periodo di chiusura e abbiamo patito la mancanza della libertà…per gli animali del circo il lockdown dura tutta la vita, mai come ora possiamo capire la loro sofferenza. Il divertimento non può nascere dal dolore.

Se da un lato c’è chi inorridisce di fronte allo sfruttamento degli animali, dall’altro c’è chi continua a finanziare questi spettacoli crudeli, portando anche i bambini ad assistere. Quanto ancora dovremo aspettare per una legge (sul modello di Paesi come il Regno Unito e la Francia) che abolisca per sempre questo orrore nel nostro Paese?

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Fonti: Facebook/ENPA/Imperial Royal Circus

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