Il più antico ghiacciaio delle Alpi rischia di sparire. Coperto da teli isolanti per ritardarne lo scioglimento

La situazione del ghiacciaio Rodano, il più antico delle Alpi, è critica. Per rallentare lo scioglimento è stato coperto da teli termici

Il ghiacciaio del Rodano, da cui nasce l’omonimo fiume, è il più antico delle Alpi. Si tratta di uno dei più affascinanti e maestosi o sarebbe il caso di parlare al passato, visto che è ormai agonizzante. Le immagini che giungono dalle Alpi svizzere sono desolanti. Per evitare che l’accelerazione del processo di scioglimento diverse aree del ghiacciaio sono state da enormi teli isolanti. Una soluzione, già sperimentata in altre occasioni, che servirà a rallentare la sua scomparsa ma che purtroppo non sarà in grado di fermarla.

Soltanto nel corso del 2021 i ghiacciai della Svizzera hanno perso l’1% del loro volume nel 2021, nonostante le abbondanti nevicate dei mesi scorsi. In base a quanto riferito dalla Commissione criosferica (CC) dell’Accademia svizzera delle scienze, la situazione è degenerata soprattutto negli ultimi 30 anni.

E non se la passano affatto meglio i ghiacciai italiani. Anche nel nostro Paese la crisi climatica sta mettendo a dura prova la sopravvivenza dell’Adamello (che ha perso 14 milioni di metri cubi di ghiaccio), della Marmolada (il cui volume si è ridotto del 90% nel giro di 100 anni) e del ghiacciaio del Calderone sul Gran Sasso, la cui superficie è diminuita del 65% il 25 anni.

I nostri ghiacciai gridano aiuto, ma noi continuiamo a non sentirli…

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Fonte: Accademia svizzera delle scienze (SCNAT)

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