Salvata una civetta rara capogrosso nel Parco della Grigna di Lecco. L'uccello notturno era finito in una tagliola
In provincia di Lecco è avvenuto un gravissimo episodio di bracconaggio, purtroppo l’ultimo di una lunga serie. Lo scorso sabato due turisti che stavano percorrendo un sentiero molto frequentato del Parco Regionale della Grigna si sono imbattuti in un raro esemplare di civetta capogrosso finita in una tagliola di metallo. Il povero uccello era visibilmente ferito e spaventato. I due hanno quindi subito segnalato la vicenda alle guardie volontarie della LAC (Lega per l’abolizione della caccia).
#Bracconaggio – rara #civetta #capogrosso salvata da #trappola Nella giornata di ieri, 2 ottobre, dei turisti…
Posted by LAC – Lega per l'Abolizione della Caccia on Sunday, October 3, 2021
La pronta segnalazione ha permesso di salvare la vita a questo raro rapace notturno. La civetta capogrosso (Aegolius funereusrientra) tra le specie protette a livello europeo e vive nelle aree boschive, in particolare sulle Alpi.
A rendere ancora più grave quest’episodio è il fatto che sia avvenuto all’interno di un’area naturale protetta della Lombardia. I bracconieri non conoscono pietà, come dimostrano i continui attacchi alla fauna selvatica.
Centinaia di piccoli uccelli protetti, oltre ai numerosissimi rapaci sparati, tutti gli anni sono vittime di trappole, reti e altri reati venatori – denuncia la LAC – Questo è il risultato di una vigilanza ridotta all’osso, pochissimi gli agenti della Polizia provinciale deputati al controllo e i militari dei Carabinieri Forestali, con una legislazione che punisce reati con ammende i cui importi sono fermi al 1992. Sempre grave la mancata attuazione del Piano nazionale di contrasto al bracconaggio, approvato nel 2017 dalla Conferenza Stato-Regioni della Commissione UE; Governo, Ministro della Transizione Ecologica e Regioni latitano sul rispetto dell’impegno di ripristinare gli organici del personale pubblico di vigilanza venatoria. Tutto questo rafforza un sentimento di impunità. LAC da anni chiede l’attuazione di questo Piano e che finalmente le pene vengano aggiornate e commisurate alla gravità della pena.
Se notate bracconieri e cacciatori in aree protette, denunciate sempre! Gli animali ringrazieranno.
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Fonte: LAC
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