Dove conviene fare la spesa? Ecco quali sono i supermercati italiani in cui si risparmia di più, secondo Altroconsumo
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Quando si fa la spesa, c’è chi preferisce puntare sulla convenienza (che non per forza è sinonimo di scarsa qualità), soprattutto in tempi di crisi. Ma quali sono i supermercati più convenienti d’Italia? A rivelarlo è la inchiesta annuale realizzata dall’associazione Altroconsumo, che ha analizzato i prezzi di 125 categorie di prodotti alimentari, per la cura della casa e della persona e di pet food in 1.148 punti vendita, dislocati in 70 città italiane. Scopriamo la mappa della spesa conveniente in Italia!
Le città in cui si risparmia di più
Dall’indagine è emerso che la città in cui conviene maggiormente fare la spesa è Rovigo, in Veneto. Qui si trova infatti il supermercato più conveniente d’Italia (il Super Rossetto, seguito dall’Emisfero di Vicenza) e si possono risparmiare addirittura fino a 1.720 € all’anno. In seconda e in terza posizione troviamo l’Emilia-Romagna: a Reggio Emilia e Modena si può arrivare ad un risparmio annuale fino a 1.523 euro, a Ravenna e a Brescia fino a 1.400 euro. Anche quest’anno il Triveneto si conferma fra le zone del nostro Paese in cui si trovano i supermercati più vantaggiosi, con ben 20 punti vendita nelle prime 30 posizioni in classifica.
Netto il divario con molte città del Centro e del Sud, dove scegliendo il supermercato più economico il risparmio è pari al 2% (contro il 20% di Rovigo).
Sono cifre che stridono con i 100 euro circa di risparmio possibile (solo il 2%) nelle città dove non c’è concorrenza tra i supermercati visitati, tutte al Centro-Sud: Potenza, Pesaro, Pistoia, Sassari, Reggio Calabria, Foggia. – evidenzia l’indagine di Altroconsumo – In questi centri, anche cambiando supermercato, i prezzi restano sempre allo stesso livello e comunque piuttosto cari.
Le catene di supermercati più convenienti
Per quanto riguarda i discount, la catena Eurospin si è aggiudicata la prima posizione nella classifica di Altroconsumo, mentre nella categoria supermercati e ipermercati la catena Famila è risultata più conveniente.
I discount dominano le prime otto posizioni della spesa economica. Al primo posto, per il terzo anno consecutivo, troviamo Aldi. Invece, per quanto riguarda i prodotti di marca, si aggiudicano il podio Famila Supertore, Spazio Conad (ipermercato) e Carrefour (ipermercato). Infine, nella categoria “private label”, la catena più conveniente è risultata Conad.
I supermercati più costosi
Invece, i supermercati con i prezzi più cari d’Italia sono:
- due punti vendita Sigma (di Bologna e Ravenna)
- tre supermercati Elite e Doc (di Roma)
- un punto vendita Unes di Pavia (in cui si registra una differenza di prezzo del 33% rispetto al più conveniente in Italia)
Stesso prodotto, prezzi diversi in base al punto vendita
Altroconsumo ha anche segnalato rilevanti di prezzo per alcuni prodotti con differenze del 200% fra un punto vendita e l’altro. Fra i prodotti che registrano i differenziali più significativi (200%) troviamo lo Shampoo Garnier Fructis Hydra Liss, il cui prezzo minimo è stato 1,18 euro all’Esselunga Superstore di Casalecchio di Reno e la Coop di Modena, contro i 3,53 euro di uno dei punti vendita Superconti di Roma. Analogo discorso per lo Stracchino Granarolo che al Conad (di Parma, Milano, Reggio Emilia, Brescia e Cremona) aveva un costo di 0,84 euro, mentre alla Coop (Catanzaro) arrivava a 2,51 euro. Anche il Dixan Liquido Classico è fra i prodotti che hanno registrato un divario di prezzo i prezzo tra i negozi, con un minimo di 2,49 euro all’Aliper (Rovigo) e all’Alì (Padova, Treviso e Trento) e un massimo di 7,44 euro all’Esselunga Superstore (Brescia).
Come sono cambiati i prezzi al supermercato con lo scoppio della pandemia
Altroconsumo ha anche voluto isolare otto tipologie di prodotto – farina, passata di pomodoro, Emmenthal, pasta, spinaci surgelati, crema mani, detersivi per pavimenti, saponetta – per confrontare il prezzo medio del 2021 con quello del 2019 in modo da vedere gli effetti della pandemia sull’andamento dei costi. Il risultato è che sei prodotti su otto hanno avuto una maggiorazione di prezzo. Tra questi spiccano due generi alimentari molto comuni, entrambi poco reperibili nei mesi di pandemia: la farina, il cui prezzo è a + 27% rispetto a due anni fa, e la passata di pomodoro a +22%.
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Fonte: Altroconsumo
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