La riduzione concreta dell'uso del carbone come fonte di energia rende più concreto e possibile il contrasto al riscaldamento globale
La riduzione concreta dell’uso del carbone come fonte di energia rende più concreto e possibile il raggiungimento degli impegni presi in occasione degli Accordi di Parigi
Con il report IPCC, scienziati di tutto il mondo hanno lanciato l’allarme: è necessario ridurre l’utilizzo del carbone come fonte energetica entro il 2050 per mantenere l’aumento della temperatura globale entro l’1,5°C (come previsto dagli Accordi di Parigi sul clima) e scongiurare il rischio di ulteriori danni provocati dalla crisi climatica. La strada da percorrere è ancora molto lunga e insidiosa, soprattutto a causa della mancanza di coordinamento nelle iniziative dei singoli stati, ognuno dei quali ancora troppo legato agli interessi nazionali per tenere in conto anche il bene del Pianeta.
Tuttavia, un nuovo report diffuso da E3G dà speranza, dimostrando come questo obiettivo potrebbe essere ad un passo dal suo raggiungimento: il numero dei progetti di potenziali centrali alimentate a carbone è infatti calato del 76% dopo la firma degli Accordi di Parigi (2015). La trasformazione strutturale del settore dell’elettricità è un processo in continua accelerazione verso soluzioni più sostenibili e uso di fonti rinnovabili, per fortuna, anche grazie a paesi che hanno detto addio al carbone, definendolo un ‘combustibile del passato’.
Attualmente sei nazioni nel mondo hanno, da sole, la possibilità di eliminare 82% dei nuovi impianti di estrazione del carbone: Cina, India, Vietnam, Indonesia, Turchia e Bangladesh, mentre sono 40 i paesi che hanno interrotto la pianificazione futura di nuovi impianti a carbone e che vanno ad aggiungersi ai 44 che già attualmente non sfruttano più il carbone come fonte di energia. Inoltre, il report mostra che lo svincolamento dal carbone fossile è stato efficace in tutto il mondo nel ridurre le emissioni: un totale di 1.175 gigawatt di progetti relativi all’estrazione di carbone è stato annullato dal 2015 ad oggi.
Il carbone è incompatibile con gli Accordi di Parigi, e la comunità scientifica mondiale è chiara su questo: l’energia proveniente dal carbone deve essere necessariamente sostituita nelle prossime due decadi per contrastare il cambiamento climatico – ha affermato Christine Shearer, fra gli autori del report. – I prossimi appuntamenti sul clima sono un’opportunità che i leader del mondo non dovrebbero sprecare per immaginare un futuro libero dalle centrali alimentate a carbone, in linea con quelle che sono le previsioni degli scienziati.
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Fonte: E3G
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