Questo squalo è in grado di camminare come un anfibio e anche di resistere senz'acqua per adattarsi al suo habitat
Questo squalo è in grado di camminare come un anfibio e anche di resistere senz’acqua per un po’ di tempo, per adattarsi al suo habitat che risente dell’effetto delle maree
L’Hemiscyllium ocellatum è un piccolo squalo che vive fra i coralli, nutrendosi di piccoli invertebrati. Solitamente caratterizzato da un colorito pallido, arricchito da piccoli puntini scuri, può arrivare a raggiungere il metro di lunghezza. Vive nell’Oceano Pacifico, in Nuova Guinea e nel nord dell’Australia. A partire dal 2008, sono state condotte diverse ricerche su questa specie di squalo, per comprenderne meglio le caratteristiche e lo stile di vita.
Uno studio condotto nel 2020, in particolare, ha dimostrato che questo pesce è in grado di ‘camminare’ sul fondale marino grazie alle sue pinne e alla muscolatura pelvica particolarmente sviluppata: modifiche particolari nell’apparato scheletrico e muscolare di questo pesce gli permettono di sollevare il suo corpo da terra e di piegare le pinne di 90°, in modo da trasformare queste appendici in vere e proprie zampe.
Lo studio, durato ben 12 anni, ha identificato quattro nuove specie di Hemiscyllium ocellatum in grado di camminare nell’acqua: tutte le specie si trovano fra la Papua Nuova Guinea e l’Australia e mostrano caratteristiche fisiche simili (compresa la pelle colorata e ricoperta di piccole macchie). Ciò che rende questi squali così unici è il fatto che possano camminare sul fondale marino in modo simile ai rettili, ma perché hanno sviluppato questa peculiare abilità, sapendo anche nuotare?
In acque profonde, è vantaggioso utilizzare le pinne come guide del movimento durante il nuoto. Tuttavia, per contrastare l’effetto della marea, è efficace restare ancorati al suolo. L’area della barriera corallina, dove questi squali vivono e si riproducono, è caratterizzata infatti da aree che restano completamente a secco con la bassa marea (infatti, questo squalo è in grado di sopravvivere fino ad un’ora fuori dall’acqua per adattarsi al suo ambiente): in questo caso, saper nuotare è inutile – ecco perché lo squalo è costretto a spostarsi ‘camminando’ aggrappandosi con le pinne alle rocce.
(Leggi anche: Pesce porco, perché si chiama così il raro squalo che si trova anche nei nostri mari)
Oltre a studiarne il comportamento e il movimento, i ricercatori hanno anche analizzato alcuni campioni genetici degli animali (e di resti fossili appartenenti a specie simili e conservati oggi nei musei), scoprendo così che si tratta di una specie piuttosto recente, nata solo 9 milioni di anni fa. Si consideri che molte delle specie di squali ancora oggi esistenti risalgono a 100 milioni di anni fa, con alcune specie – come lo squalo capopiatto – nato addirittura 200 milioni di anni fa.
Trattandosi di animali finora poco studiati, non è ancora chiaro agli scienziati se questi siano o meno a rischio di estinzione, perché non si hanno informazioni precise sul loro numero e sulla loro diffusione territoriale. È possibile, inoltre, che vi siano ancora altre specie della stessa famiglia che i ricercatori non hanno ancora scoperto – a dimostrazione di quanti segreti ancora nascondano i nostri mari.
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Fonte: Marine and Freshwater Research
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