Centinaia di riviste mediche si sono unite per un avvertimento sulla crisi climatica, brutale ma reale

Giornalisti di tutto il mondo scrivono una lettera aperta per sensibilizzare i governi: bisogna agire ora per contrastare la crisi climatica

Le riviste mediche di tutto il mondo scrivono una lettera aperta per sensibilizzare i governi: bisogna agire ora per contrastare la crisi climatica, non possiamo permetterci il lusso di aspettare la fine della pandemia. “Richiesta di un’azione di emergenza per limitare l’aumento della temperatura globale, ripristinare la biodiversità e proteggere la salute”, 

L’assemblea generale delle Nazioni Unite e la Conferenza sul Clima (COP26) sono i prossimi appuntamenti che porteranno i paesi del mondo a confrontarsi con il tema sempre più urgente della crisi ambientale globale. In apertura di questi importanti meeting mondiali, oltre 220 riviste leader di tutto il mondo si sono unite per chiedere ai governi azioni concrete per proteggere la natura, la salute dell’uomo, e per impedire che la temperatura mondiale aumenti oltre quell’1,5°C stimato dagli Accordi di Parigi.

La salute è quanto di più caro abbiamo e l’innalzamento delle temperature, insieme alla distruzione della natura e della biodiversità, la stano gravemente minacciando. Ecco perché, malgrado la preoccupazione del mondo nei confronti della pandemia da Covid-19, non possiamo allontanare i riflettori dalla crisi climatica né possiamo attendere la fine dell’emergenza sanitaria per mettere in atto azioni concrete di contrasto al riscaldamento globale.

I danni del riscaldamento globale sulla salute delle persone sono già ben visibili. Dall’era pre-industriale le temperature sono aumentate di 1,1°C, provocando danni incalcolabili non sono alla natura e agli animali, ma anche all’uomo: si stima che negli ultimi 20 anni la mortalità in conseguenza al caldo nelle persone di età superiore ai 65 anni sia aumentata di più del 50%. Temperature troppo alte portano disidratazione e perdita della funzionalità renale, oltre che infezioni tropicali, problemi della pelle, patologie psicologiche, allergie, problemi respiratori e cardiovascolari.

(Leggi anche: Nessuno è più al sicuro dalla crisi climatica)

Inoltre, il depauperamento degli ecosistemi provoca carestie e crisi delle produzioni agricole, con conseguenti effetti sulla disponibilità di cibo per la popolazione umana. Questo danneggia soprattutto le comunità più povere del mondo (già afflitte da fame e malattie), ma anche le minoranze etniche e i bambini. La perdita di piante e animali, oltre a rappresentare la denutrizione per molte persone al mondo, è anche l’esempio più lampante di perdita di biodiversità, che sta raggiungendo livelli irreversibili.

La crisi ambientale avrà i sui effetti più gravi soprattutto su quei paesi e quelle comunità che meno hanno contribuito a provocarla, e che non hanno a disposizione gli strumenti adatti per limitare i danni. Tuttavia nessun paese – denunciano gli editori – nemmeno tra i più ricchi, potrà sfuggire alle conseguenze di tale crisi: permettere che siano i paesi più poveri a pagare lo scotto di decenni di danni all’ambiente non farà che provocare più conflitti, insicurezza nell’approvvigionamento delle risorse, divisioni incolmabili fra le classi sociali.

Molti governi si stanno impegnando per raggiungere la neutralità climatica o per passare a forme di energia alternative entro il 2030, ma queste promesse non bastano secondo gli autori della lettera: è facile porsi obiettivi anche ambiziosi, ma è difficile poi raggiungerli. Molti governi hanno affrontato la minaccia del Coronavirus con finanziamenti senza precedenti. La crisi ambientale richiede una risposta simile: c’è bisogno di investimenti massicci, più di quello che ogni paese si è detto disposto a spendere finora per la causa. Si tratta di investimenti dal ritorno economico positivo per tutti in termine di benessere, di creazione di nuovi posti di lavoro, di miglioramento della qualità della vita e dell’ambiente.

Come per la pandemia, solo tutti insieme possiamo fare la differenza, mentre da soli mostriamo il nostro lato più debole. Tuttavia, la pandemia da Coronavirus certamente finirà, ma non esiste un vaccino efficace contro la crisi climatica: possiamo solo agire il più presto possibile per limitare le emissioni di gas serra e per conquistare un futuro più sano e sostenibile da donare ai nostri figli.

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Fonte: BMJ Medicine

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