Stop alla caccia della Pavoncella in Veneto. Lo ha stabilito il Tar, accogliendo la richiesta dell'ENPA e di altre associazioni animaliste
Dopo aver sospeso la caccia alla Tortora, il Tar del Veneto ha appena bloccato anche quella alla Pavoncella. La decisione rappresenta una piccola vittoria per le tante associazioni animaliste, tra cui Enpa, Wwf, Lipu e Lav, che da tempo si battono per proteggere gli animali selvatici dai cacciatori.
Esprimiamo viva soddisfazione per questa decisione del Tribunale Amministrativo del Veneto – commenta Carla Rocchi, Presidente nazionale Enpa – Ormai la difesa degli animali sembra essere affidata alle associazioni e ai loro tenaci ricorsi che surrogano il silenzio inaccettabile dello Stato. Eppure la fauna selvatica è bene indisponibile dello Stato. Siamo felici di questo successo perché consapevoli di rappresentare la quasi totalità degli italiani.
La Pavocella (Vanellus vanellus) è un bellissimo uccello (dal piumaggio variopinto) di media grandezza che vive in diverse aree umide dell’Italia e classificata come specie minacciata a livello globale. Nonostante ciò, la Regione Veneto aveva inserito questo volatile nel calendario venatorio nonostante, ma la disposizione è stata poi impugnata dalle associazioni Enpa, Lipu, Wwf e Lav, che sono riuscite nel loro intento.
Una situazione analoga si è verificata anche con la tortora selvatica, la cui caccia è poi stata sospesa in quanto si tratta di una specie classificata a livello europeo “in cattivo stato di conservazione”.
La vergogna della preapertura della stagione venatoria
In molte Regioni italiane la stagione venatoria si aprirà domani, con ben 20 giorni di anticipo. La decisione è stata definita “una vergogna” da Wwf e altre associazioni animaliste, a maggior ragione in un anno caratterizzato da maltempo, siccità e violenti incendi che hanno distrutto interi ecosistemi, specialmente in Calabria, Sicilia e Sardegna.
A nulla sono servite le richieste degli ambientalisti di sospendere la caccia per salvaguardare la fauna e gli habitat devastati dai roghi e dalla siccità. Ma, a quanto pare, ancora una volta le motivazioni dei cacciatori sono più forti e convincenti di chi vuole difendere la natura.
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Fonte: ENPA
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