I detergenti intimi devono assicurare una pulizia efficace ma al tempo stesso delicata. Un nuovo test condotto in Germania mostra però che sono davvero pochi i prodotti in commercio "puliti", ovvero privi di sostanze controverse.
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Le lozioni formulate per il lavaggio intimo sono caratterizzate da un valore di pH che si adatta all’ambiente vaginale leggermente acido e, cosa fondamentale, promettono sempre una pulizia delicata di questa zona tanto sensibile.
Ma è davvero così? Un nuovo test condotto dalla rivista Öko-Test ha analizzato e confrontato 20 detergenti intimi comunemente venduti nei supermercati, farmacie e parafarmacie tedesche, molti dei quali presenti però anche sul mercato italiano.
I risultati
Solo due prodotti hanno ottenuto un punteggio “molto buono”, tutti gli altri contengono almeno un ingrediente controverso e sono tre i detergenti intimi sconsigliati dal test.
Cosa è stato trovato all’interno di questi prodotti? Una serie ingredienti che non sono affatto “delicati” ma che al contrario possono irritare le mucose o la pelle, scatenando allergie o accumulandosi nel tessuto adiposo. Parliamo nello specifico di:
- Lilial: fragranza classificata come “probabilmente tossica per la riproduzione” dall’Ue da maggio 2020 e che dovrebbe essere vietata nei cosmetici a partire da marzo 2022.
- Galaxolide: fragranza che entra nell’organismo umano attraverso la pelle e si accumula nel tessuto adiposo. Si tratta di una sostanza di molto difficile degradazione che si trova nel latte materno, ma anche nei fiumi, nei laghi, ecc.
- Fragranze in generale: secondo gli esperti tedeschi queste non dovrebbero essere presenti nelle lozioni per il lavaggio intimo perché, nella migliore delle ipotesi, assicurano una freschezza ingannevole. Tutti i prodotti che contengono profumi ma anche oli essenziali sono stati penalizzati nel test.
- Formaldeide o liberatori di formaldeide: sostanza che irrita le mucose anche in piccole quantità.
- Composti organoalogenati: che possono scatenare allergie.
- Tensioattivi aggressivi: alcuni tensioattivi, come il Sodium Laureth Sulfate (SLES), puliscono in modo aggressivo, sono considerati irritanti per la pelle e appartengono al gruppo dei composti PEG, che possono rendere la pelle più permeabile alle sostanze estranee (metà dei prodotti testati contiene PEG).
I detergenti intimi migliori e peggiori
I due detergenti intimi migliori sono referenze tipiche del mercato tedesco, tra i peggiori invece troviamo un marchio molto noto anche in Italia.
Si tratta del detergente intimo Saugella 3,5.
Strappa una sufficienza il detergente SebaMed e soddisfacente sono stati considerato il detergente Nivea Intimo e il Lactacyd.
Buono ottiene invece il Bioturm intimo.
I detergenti intimi sono davvero necessari?
I ginecologi lo dicono molto chiaramente: l’acqua è la soluzione migliore per la pulizia quotidiana delle parti intime perché disturba di meno l’ambiente naturale della vagina. Se tutto è in equilibrio, è sufficiente l’acqua per tenere sotto controllo batteri e cattivi odori.
In alcuni casi, però, ad esempio se c’è bisogno di una pulizia più accurata dopo l’attività fisica, allora una lozione detergente intima può essere la scelta migliore ma la sua composizione deve essere ben fatta e priva di ingredienti controversi.
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Fonte: Öko-Test
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