L’unico collegio femminile dell’Afghanistan si è trasferito fuori dal Paese: registri bruciati per evitare ritorsioni da parte dei talebani

Vent'anni fa i talebani bruciavano i registri per cancellare le ragazze, oggi si bruciano per proteggerle ed evitare ritorsioni

L’unico collegio femminile presente in Afghanistan si è trasferito fuori dai confini del Paese per ragioni di sicurezza. Shabana Basij-Rasikh, co-fondatrice della scuola, è fuggita da Kabul con 250 persone, tra studentesse e personale.

Prima di scappare con le sue ragazze, la donna ha bruciato i registri, per proteggere loro e le loro famiglie da ritorsioni da parte dei talebani. Il video del rogo è stato postato da lei stessa su Twitter:

Nel marzo 2002, dopo la caduta dei talebani, migliaia di ragazze afgane furono invitate ad andare alla scuola pubblica più vicina per partecipare a un test di ingresso perché i talebani avevano bruciato tutti i registri delle studentesse per cancellare la loro esistenza. Ero una di quelle ragazze.
Quasi 20 anni dopo, come fondatrice dell’unico collegio femminile in Afghanistan, sto bruciando i record dei miei studenti non per cancellarli, ma per proteggere loro e le loro famiglie – si legge nel post.

Quando i talebani erano al potere vent’anni fa, alle ragazze e alle donne era impedito studiare e lavorare. Nel 2001, solo il 12% circa delle ragazze in età scolare aveva frequentato una scuola. Nel 2015, la percentuale è salita a circa il 50%. Lo scorso anno, nel 2020, erano 3,7 milioni le bambine e le ragazze iscritte a scuola.

Ora che i talebani hanno ripreso il potere, gli insegnanti sono preoccupati per la probabile inversione di tendenza e per la perdita dei progressi conquistati duramente nell’ultimo ventennio.

Sebbene i talebani abbiano cercato di rassicurare la popolazione dipingendosi più moderati rispetto a vent’anni fa, le continue segnalazioni da parte di donne cui viene impedito di accedere ai luoghi di lavoro e alle università stanno aumentando i timori che la realtà potrebbe essere molto diversa.

Al momento i talebani non hanno ancora annunciato alcuna regola e non si sa cosa decideranno in futuro. Le associazioni per i diritti delle donne temono che i talebani stiano cercano di dare una buona immagine ora, mentre i riflettori sono puntati su di loro, e che non appena il resto del mondo smetterà di dare loro attenzione, torneranno gli stessi di vent’anni fa.

Shabana Basij-Rasikh ha deciso di trasferirsi dall’Afghanistan al Ruanda temporaneamente per continuare ad assicurare un’istruzione alle ragazze, ma ha chiesto al mondo di “non distogliere lo sguardo” dai milioni di ragazze lasciate indietro.

Per difendere i diritti delle ragazze e delle donne afghane serve il coraggio delle comunità locali, delle e degli insegnanti e la capacità di negoziazione da parte delle ONG, ma serve anche l’aiuto della comunità internazionale, perché utilizzi la propria influenza per fermare un’inversione di due decenni di progressi duramente conquistati nell’istruzione delle ragazze.

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Fonte di riferimento: The Guardian

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