In Italia sta per tornare il vuoto a rendere! Attese le nuove regole per il riuso con cauzione di vetro e imballaggi

Dopo parecchi tira e molla, la restituzione delle bottiglie usate potrebbe tornare in auge anche in Italia.

In molti Paesi europei è una pratica ben consolidata, mentre qui da noi il vuoto a rendere è soltanto un vago ricordo. Ma, dopo parecchi tira e molla, la restituzione delle bottiglie usate potrebbe tornare in auge anche in Italia

Convertito in legge un mese fa, il decreto Semplificazioni punta, tra le altre cose, a reintrodurre i criteri per diffondere nuovamente il sistema di resi per bottiglie, fiaschi e lattine di vetro, alluminio e plastica. Entro la fine del 2021, il ministro per la Transizione ecologica, Roberto Cingolani, dovrà fissare regole e norme e stabilire le cauzioni.

Con la fiducia incassata al Senato il Dl semplificazioni è infatti diventato legge a fine luglio portando con sé una serie “alleggerimenti” in campo ambientale, amministrativo e digitale.  

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Quanto al vuoto a rendere – un provvedimento che più si è volte si è tentato di tramutare in realtà – prima con una proposta di legge nel 2009 e poi con le sperimentazioni avviate nel 2017 – il  testo coordinato pubblicato in Gazzetta ufficiale parla di incentivi economici e premialità per i negozianti che adotteranno questi metodi:

Gli operatori economici, in forma individuale o in forma collettiva, adottano sistemi di restituzione con cauzione, nonché sistemi per il riutilizzo degli imballaggi.

Il riuso con la cauzione si basa su una logistica per far tornare dal produttore gli imballaggi da riempire. I consumatori pagheranno una cauzione al momento dell’acquisto della bevanda confezionata, somma che poi verrà restituita quando si renderà il vuoto.

In molti casi, già oggi si tenta in parecchie realtà di recuperare soprattutto il vetro delle bottiglie, soprattutto di acqua minerale. Ma il Governo pare convinto a voler spingere insistenza in questa direzione, tramite una più accurata gestione di bottiglie e imballaggi.

Entro la fine di quest’anno, il ministro per la Transizione ecologica, Cingolani, con il ministero per lo Sviluppo Economico, Giancarlo Giorgetti, dovrà fissare regole e norme, stabilire le cauzioni, individuare l’intera architettura di un sistema che dovrà coinvolgere la fascia più ampia della popolazione italiana. 

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Fonte: Gazzetta ufficiale

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