Anche i baby pipistrelli ‘lallano’ come i nostri neonati. Lo studio

I piccoli mammiferi volanti ripeterebbero vocalizzazioni per imparare il ‘linguaggio’ che gli servirà nell’età adulta

I piccoli mammiferi volanti ripeterebbero vocalizzazioni per imparare il ‘linguaggio’ che gli servirà nell’età adulta.

I pipistrelli sviluppano le loro abilità vocali lallando in modo simile ai neonati umani – una scoperta che potrebbe aprire nuove strade sugli studi riguardanti lo sviluppo del linguaggio nei mammiferi. La lallazione è un fenomeno che possiamo osservare nei bambini molto piccoli che stanno imparando a parlare: si tratta di ripetere sillabe semplici (per esempio lalala o bababa) più volte, non per comunicare qualche pensiero ma semplicemente per sviluppare l’abilità ad articolare questi suoni.

Anche se ci sono milioni di percorsi evolutivi diversi fra uomini e pipistrelli, è sorprendente vedere che una pratica così simile conduca allo stesso risultato, ovvero imparare un repertorio linguistico – spiega Ahana Fernandez, coautrice dello studio.

I pipistrelli rappresentano il primo esempio di mammiferi che lallano che non sono primati: come gli umani, anche questi mammiferi hanno bisogno di ‘allenarsi’ al linguaggio per avere uno stretto controllo sul loro apparato vocale – da cui dipende la loro capacità di percepire gli ostacoli e procacciarsi cibo, nonché di comunicare con i loro simili durante i rituali di accoppiamento e di riproduzione.

Per comprendere meglio come funziona il meccanismo di apprendimento linguistico nei cuccioli di pipistrello, i ricercatori hanno osservato e registrato 216 lallazioni di 20 pipistrelli selvatici fra Costa Rica e Panama: per cogliere gli ultrasuoni emessi dagli animali hanno utilizzato speciali sonde, con le quali hanno identificato 25 ‘sillabe’ diverse appartenenti al repertorio vocale degli animali adulti. I suoni raccolti sono stati poi convertiti in spettrogrammi che mostrano il tono e l’intensità del suono nel tempo: questo ha permesso di isolare otto caratteristiche principali comuni anche alla lallazione dei neonati – come la ripetizione delle sillabe e il ritmo del suono.

Sorprendentemente, sia i maschi che le femmine della specie hanno imparato e riprodotto le ‘sillabe’ che hanno poi messo in uso nell’età adulta: le femmine, in particolare, hanno usato i suoni appresi durante l’infanzia per la scelta del partner.

Il processo di lallazione nei pipistrelli è stato scoperto casualmente 17 anni fa da una ricercatrice tedesca che ha osservato questi mammiferi per una tesi di laurea. Tuttavia, fino a pochi anni fa gli scienziati erano scettici e ritenevano fosse improbabile si trattasse di vere e proprie ‘sillabe’ simili a quelle pronunciate dai neonati umani. Ora questo nuovo studio non lascia più dubbi sulla natura di questo processo di apprendimento del linguaggio.

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Fonte: Science Magazine

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