Le orchidee sono piante delicate, che hanno bisogno di cure e particolari accortezze. Scopriamo come coltivarle e farle crescere rigogliose.
Indice
Le orchidee sono note per essere difficili da coltivare: sono delicate, richiedono irrigazione e nebulizzazione e hanno bisogno di un drenaggio adeguato e della giusta quantità di luce.
Ecco come prendersi cura di un’orchidea in casa.
Orchidee: un po’ di storia
Probabilmente, le orchidee risalgono a oltre 200 milioni di anni. Provenienti dall’equatore, si sono poi diffuse in tutto il mondo; al momento sono state identificate oltre 30.000 specie e oltre 200.000 varietà.
La prima testimonianza scritta di orchidee risale al greco Teofrasto 371-287 a.C., considerato il “padre della botanica”, intorno al 300 a.C. nel suo libro “Indagine sulle piante”. Il medico, farmacologo e botanico greco Dioscoride (40-90 d.C.) fu il primo di cui si ha notizia ad aver definito e chiamato queste piante “orchidee” nel “De Materia Medica”. Sia gli antichi greci sia i romani veneravano queste piante poiché ritenevano potessero aiutare il sistema riproduttivo.
Successivamente, con lo sviluppo delle serre divenne possibile, intorno al XIX secolo, la coltivazione delle orchidee quasi ovunque, poiché potevano essere trapiantate, propagate e curate in un ambiente simile a quello di origine. (Leggi anche: L’orchidea purifica l’aria di casa (aiutando a calmare nervi e mal di testa)
Il terreno ideale per coltivare le orchidee
Le orchidee sono piante epifite, il che significa sostanzialmente che non richiedono terreno, poiché le radici si aggrappano agli alberi. Essendo abituate a stare all’aria aperta, con acqua e molto ossigeno, è opportuno scegliere il vaso giusto, meglio se con fori di ventilazione e per un corretto drenaggio.
A seconda del tipo di orchidea, alcuni prosperano nei trucioli di corteccia e altri nel muschio; orchidee come Phalaenopsis e Cattleya crescono in vasi con corteccia, perché non trattengono l’acqua e danno alle radici il drenaggio di cui hanno bisogno; altre orchidee, invece, prosperano nell’umidità, per loro il muschio è la migliore opzione per l’invasatura. (Leggi anche: Le orchidee truffano le api producendo falso polline, uguale a quello vero)
Come annaffiare le orchidee
Ci sono alcuni fattori da considerare quando si annaffiano le orchidee, come:
- periodo dell’anno: le orchidee non hanno bisogno di tanta acqua in inverno, come in primavera o in estate
- clima: se la pianta vede più sole o è spesso in una zona asciutta della casa, dovrai annaffiare più spesso che in un luogo più umido
- terriccio: ad esempio, il muschio è in grado di trattenere l’umidità molto di più della corteccia, quindi innaffia una volta alla settimana o quando il muschio inizia ad asciugarsi. In generale, è consigliabile immergere l’orchidea in una ciotola d’acqua una o due volte alla settimana, o quando il muschio è asciutto per mantenerla sana e ben idratata.
Le orchidee hanno bisogno di una discreta quantità di umidità, quindi nebulizzarle quotidianamente è una buona idea, oppure un’altra opzione è tenere il vaso sopra la ghiaia o piccole rocce che favoriscono l’umidità; puoi anche tenere le orchidee in bagno, ossia la stanza più umida della casa. (Leggi anche: Orchidea: significato e le leggende più belle)
La fertilizzazione: concimare le orchidee
La fertilizzazione per queste piante è essenziale. Ti consigliamo di scegliere un fertilizzante che contenga uguali quantità di azoto, fosforo e potassio (cerca 20-20-20 sull’etichetta). Il fertilizzante dovrebbe essere usato mescolandolo con un po’ di acqua prima di applicarlo nella pianta; si raccomanda anche la concimazione delle orchidee una o due volte al mese.
Di quanta luce ha bisogno un’orchidea?
La luce di cui ha bisogno dipende dal genere della pianta: troppo poca luce non favorirà la fioritura, troppa luce, invece, potrebbe bruciarla. Se posizionata vicino una finestra, orientata a est è meglio; al contrario, le finestre rivolte a nord sono sconsigliate perché non offrono abbastanza luce, mentre quelle rivolte a ovest offrono troppa luce.
In termini di quantità, le orchidee hanno bisogno di una quantità consistente di luce. Potrebbe essere necessario spostare la pianta in casa a seconda della stagione.
Per la qualità della luce, le orchidee hanno bisogno della giusta combinazione di luce rossa, verde e blu, tutte fornite dal sole. Se stai coltivando con luce artificiale, è bene utilizzare luci fluorescenti e LED per fornire l’intero spettro di luce di cui un’orchidea ha bisogno. (Leggi anche: Le orchidee, fiori speciali: la vaniglia)
Coltivarle indoor
Il problema di coltivare l’orchidea indoor è che la maggior parte delle persone le tratta come tutte le altre piante d’appartamento. Quest’ultime possono vivere anche in ambienti ombreggiati, richiedono un terriccio per vasi e di solito un terreno molto umido, tutte cose che non fanno bene alle nostre orchidee.
Un altro errore che si commette con queste piante è pulire le radici nodose che fuoriescono dal vaso; niente di più sbagliato, perché quelle radici sono per l’orchidea un vero e proprio sistema di conservazione del nutrimento, e devono essere lasciate lì dove sono. (Leggi anche: Peristeria elata: l’orchidea a forma di colomba o fiore dello Spirito Santo)
Orchidee: cose da non fare
Per far crescere bene le orchidee è necessaria una buona circolazione dell’aria, luce solare e una giusta irrigazione.
Ecco cosa non fare:
- non utilizzare un normale terriccio
- non esporre alla luce diretta del sole
- non lasciare che l’acqua si depositi sulle foglie
- non tagliare le radici
- non lasciare che il vaso rimanga nell’acqua
- non tagliare canne o bulbi
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