Qual è l’origine della cannabis? Uno studio suggerisce che le prime coltivazioni di questa pianta avrebbero avuto origine nell’Est dell’Asia
Qual è l’origine della cannabis? Un nuovo studio suggerisce che le prime coltivazioni di questa pianta avrebbero avuto origine nell’Est dell’Asia, più di dodicimila anni fa.
Molti botanici concordavano finora nel sostenere che la canapa sativa (o canapa utile) fosse originaria dell’Asia centrale, ma nuove evidenze scientifiche hanno dimostrato che è l’Asia orientale la più probabile fonte dell’antico gene della pianta, coltivato in molte varietà nella Cina di oggi. Gli autori dello studio hanno scoperto che la pianta era una coltivazione originariamente polivalente cresciuto circa 12.000 anni fa durante il periodo neolitico, probabilmente per usi medici. Gli agricoltori hanno iniziato a coltivare la pianta per scopi specificamente allucinogeni solo 4.000 anni fa, quando la cannabis inizio a diffondersi in Europa e Medio Oriente.
Uno studio del 2016 aveva collegato i primi ritrovamenti della coltivazione della cannabis al Giappone e alla Cina. Ora, invece, molti botanici sostengono che la pianta fu ‘addomesticata’ delle regioni più orientali dell’Asia Centrale, dove ancora oggi sono diffuse varietà selvatiche della pianta.
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La sequenza genetica presa in considerazione nell’ultimo studio suggerisce che la pianta della canapa ha subito un unico processo di ‘addomesticazione’ nell’Aria Orientale. Sequenziando campioni genetici della pianta, infatti, i ricercatori hanno scoperto che la specie è stata addomesticata, con buona probabilità, nel periodo Neolitico: tale teoria, oltre che dalle evidenze genetiche, sarebbe supportata anche da tracce archeologiche relative allo stesso periodo che sono stati rinvenute in Cina, Giappone e Taiwan.
Il professor Luca Fumagalli, fra gli autori dello studio, sostiene che la teoria dell’origine della canapa nell’Asia era in buona parte basata su dati di piante selvatiche rinvenute nella regione. – È semplice trovare campioni di piante selvatiche, ma questi non sono piante selvatiche. Sono piante che sono sfuggite al processo di ‘addomesticazione’ e che si sono riadattate all’ambiente selvatico. Questo è anche il motivo per cui la canapa si chiama anche ‘erbaccia’, perché ha una forte capacità di adattamento e può crescere dappertutto.
Lo studio è stato condotto dai botanici dell’Università di Lanzhou, in Cina. I ricercatori hanno raccolto 82 campioni di pianta (sia semi che foglie) in diverse parti del mondo: i campioni comprendevano sia le piante utilizzate per la produzione di tessuto che quelle usate come allucinogeno. Dai diversi campioni raccolto è stato estratto il DNA, che è stato poi sequenziato in un laboratorio svizzero. I risultati raccolti hanno mostrato che le varietà selvatiche analizzate non erano altro che piante sfuggite all’ ‘addomesticazione’ attuata dall’uomo, che hanno riacquistato la loro forma selvatica.
È difficile comprendere con precisione come le piante siano state ‘addomesticate’ in primo luogo: infatti, anche se gli scienziati possono fare alcune previsioni su come una certa specie di pianta potrà modificarsi nell’ambiente naturale, queste previsioni falliscono se il processo di selezione naturale è messo in atto dall’uomo in maniera artificiale.
Fonte: Science Magazine
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