L’incredibile memoria dell’elefante: dopo 12 anni riconosce il veterinario che l’ha curato e rimesso in libertà

Dopo 12 anni un elefante in Thailandia ha riconosciuto il veterinario che l'ha salvato guarendolo dalla Tripanosomiasi, pericolosa malattia

Si dice che gli elefanti abbiano una grande memoria e non dimentichino mai nulla, tantomeno chi li ha aiutati. È il caso dell’elefante in foto che, dopo ben 12 anni, ha riconosciuto il veterinario che l’aveva curato, permettendogli così di tornare in libertà.

Questa bella storia di amore e collaborazione tra uomo e animali arriva dalla Thailandia dove un veterinario del Dipartimento dei parchi nazionali, Pattarapol Maneeon, dopo molti anni, ha rincontrato un elefante che aveva curato.

L’elefante, che ora vive libero, era il primo esemplare curato dalla Tripanosomiasi, malattia parassitaria del sangue (detta anche malattia del sonno) che include sintomi come febbre, perdita di appetito e di peso, edema, specialmente al mento, al collo o all’addome, occhi infiammati o annebbiati, gambe rigide, collo torto e anemia che può portare a morte improvvisa.

Una malattia pericolosa, insomma, che può infettare gli elefanti che vivono in natura ma anche altri animali selvatici. 

L’elefante, dopo aver trascorso molti mesi nel territorio dell’Organizzazione per l’industria forestale nella provincia di Lampang, una volta completamente guarito è stato rimesso in libertà.

Poi, ben 12 anni dopo, casualmente, ha incontrato di nuovo il veterinario che all’epoca lo salvò. Pattarapol Maneeon ha dichiarato di aver riconosciuto l’elefante dal suo caratteristico barrito ed è assolutamente certo che anche l’animale si è ricordato di lui.

Difficile dubitare, come si può vedere infatti dalle immagini condivise su Facebook, l’elefante prima si è avvicinato e poi ha allungato la proboscide per toccare il suo “vecchio” amico.

Non solo la memoria ma anche la gratitudine sembra essere una dote molto spiccata nell’elefante.

Fonte: The Nation Thailand / ภัทรพล ล็อต มณีอ่อน/Facebook

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