130 paesi nel mondo hanno raggiunto uno storico accordo per l’approvazione di un’imposta minima alle multinazionali
130 paesi nel mondo guidati dall’OCSE (fra cui anche il nostro) hanno raggiunto uno storico accordo per l’approvazione di un’imposta minima sulle multinazionali di almeno il 15%: una bella batosta fiscale per le imprese a scala mondiale, costrette a pagare più tasse.
Molte aziende multinazionali, operando in paesi diversi con sistemi di tassazione diversi, sono finora riuscite ad evadere gran parte delle loro tasse – magari posizionando le loro sedi legali in paesi con un sistema fiscale meno rigido (Irlanda, Lussemburgo, Olanda o Malta sono alcuni dei paesi che offrono vie di fuga ai grandi gruppi internazionali). Ora, però, la musica sta per cambiare: l’OCSE, infatti, ha annunciato ieri un accordo fra 130 paesi in tutto il mondo per la messa in pratica di un nuovo sistema fiscale comune, in grado di tassare equamente le imprese a scala globale con un’imposta minima del 15%.
L’accordo sarà firmato la prossima settimana, a Venezia, in occasione del G20 dei ministri dell’Economia. I dettagli tecnici del piano dovrebbero essere definiti e concordati il prossimo ottobre, mentre l’effettiva messa in atto della nuova tassazione scatterà nel 2023.
Si tratta di un traguardo importante raggiunto dopo più di sette anni di lavoro da parte dell’Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico. Alcune contingenze attuali hanno permesso un’accelerazione nel processo di sviluppo di questo sistema di tassazione unico per limitare i vantaggi fiscali delle imprese multinazionali – prima fra tutte, la nuova presidenza statunitense di Joe Biden, ma anche la perseveranza delle istituzioni europee.
Secondo le previsioni OCSE, il 15% di tassazione per le multinazionali potrebbe generare, da solo, 150 miliardi di dollari (130 miliardi di euro) di entrate fiscali aggiuntive per i vari paesi. Oltre a questo, ci sarebbero ulteriori ‘vantaggi fiscali’ derivanti dalla stabilizzazione del sistema fiscale internazionale e da una maggiore certezza fiscale per contribuenti e amministrazioni.
Dopo anni di intenso lavoro e trattative, questo pacchetto storico garantirà che le grandi multinazionali paghino ovunque la loro giusta quota di tasse – ha affermato il segretario generale OCSE, Mathias Cormann. – Questo accordo accoglie i diversi interessi al tavolo delle trattative, compresi quelli delle piccole economie e delle giurisdizioni in via di sviluppo.
QUI la dichiarazione integrale condivisa dai 130 paesi.
Fonte: Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico
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