Camminare veloce per vivere più a lungo: gli scienziati continuano a dirlo, invitando tutti a farlo il più possibile
Camminare veloce per vivere più a lungo: gli scienziati continuano a dirlo, invitando tutti a farlo il più possibile per ridurre i rischi cardiovascolari. Accelerare il passo, quindi, potrebbe allungare la vita, con riduzioni di rischio anche per altre cause di mortalità.
Camminare a un ritmo medio è associato a una riduzione del rischio del 20% per tutte le cause di mortalità rispetto a camminare a un ritmo lento, mentre camminare a un ritmo sostenuto o veloce è stato associato a una riduzione del rischio del 24%. Un risultato simile è stato trovato per il rischio di mortalità per malattie cardiovascolari, con una riduzione del 24% di camminare a un ritmo medio e del 21% di camminare a un ritmo sostenuto o veloce, rispetto a camminare a un ritmo lento. (Camminare in questo modo potrebbe farti guadagnare 20 anni di vita)
Lo dicevano già nel 2018 i ricercatori dell’Università di Sidney (lavoro pubblicato sul British Journal of Sports Medicine) e non sono né i primi né gli ultimi. Tra l’altro la ricerca australiana dimostrava anche che gli effetti protettivi del passo sono più pronunciati nei gruppi di età più avanzata. I camminatori medi di età pari o superiore a 60 anni, infatti, hanno sperimentato una riduzione del 46% del rischio di morte per cause cardiovascolari e i camminatori veloci una riduzione del 53%, dato confermato anche da studi recentissimi (a tal proposito leggi: Camminare anche solo 1000 passi in più al giorno ti allunga la vita. La conferma in questo studio)
Ma che si intende per camminata veloce?
Ma quanto esattamente bisogna andare veloci per ottenere questi benefici?
Un ritmo veloce è generalmente da cinque a sei chilometri all’ora – spiega Emmanuel Stamatakis, che ha guidato la ricerca – ma in realtà dipende dai livelli di forma fisica di un camminatore; un indicatore alternativo è camminare a un ritmo che ti renda leggermente senza fiato o sudato quando sostenuto.
Collegando i dati sulla mortalità con i risultati di 11 sondaggi basati sulla popolazione in Inghilterra e Scozia tra il 1994 e il 2008 in cui i partecipanti hanno auto-riferito il loro ritmo di camminata, il team di ricerca ha corretto fattori quali la quantità totale e l’intensità di tutta l’attività fisica svolta, età, sesso e indice di massa corporea.
Il ritmo di camminata è associato al rischio di mortalità per tutte le cause, ma il suo ruolo specifico, indipendente dall’attività fisica totale che una persona intraprende, ha ricevuto poca attenzione fino ad ora continua ancora Stamatakis.
Ma quanto bisogna camminare secondo la scienza per avere dei benefici concreti sulla propria salute e allungare la vita? Gli scienziati consigliano di camminare a passo svelto almeno due ore e mezza o fare 75 minuti di corsa.
Un allenamento alla portata di tutti
Alla luce dei risultati, il team di ricerca chiedeva che nei messaggi sulla salute pubblica venisse enfatizzato il ritmo del passo. D’altronde camminare a passo svelto è piuttosto alla portata di tutti.
Supponendo che i nostri risultati riflettano causa ed effetto – spiega infatti il ricercatore – queste analisi suggeriscono che l’aumento del ritmo di camminata può essere un modo semplice per le persone di migliorare la salute del cuore e il rischio di mortalità prematura, fornendo un messaggio semplice da promuovere per le campagne di salute pubblica.
La società di chiede di accelerare? Facciamolo camminando.
Fonti di riferimento: Università di Sidney / British Journal of Sports Medicine
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