A causa della pandemia mancano le bobine d'acciaio per realizzare lattine e contenitori per pelati e polpe. I pomodori rischiano di marcire
Ne avevamo già parlato tempo fa: quest’anno la produzione di pelati e polpa di pomodoro è seriamente a rischio a causa della mancanza di materie prime necessarie alla realizzazione dei barattoli. Una situazione che minaccia anche di far marcire sui campi tonnellate di pomodori.
L’estate, si sa, è il periodo dei pomodori e i produttori di passate, pelati e polpa si accingono a preparare i nuovi prodotti che troveremo poi sugli scaffali di alimentari e supermercati. Per il 2021 però, come vi avevamo già detto, la situazione è particolarmente critica.
C’è stato infatti il problema del rincaro dell’acciaio, dovuto alla maggiore richiesta durante la pandemia di prodotti alimentari a lunga scadenza, ad una produzione siderurgica minore e ai ritardi nelle consegne, problemi generalizzati e sempre dovuti all’emergenza sanitaria mondale. A causa di tutto questo, l’acciaio oggi costa in media il 60% in più. ( Leggi anche: Perché rischiamo di non trovare più pelati e polpa di pomodoro il prossimo anno (e stavolta la crisi climatica non c’entra)
In particolare è il prezzo dell’acciaio cinese che è aumentato in maniera esponenziale dall’inizio dell’anno e, purtroppo, quello che si produce in Europa non è certo sufficiente a soddisfare le richieste del settore del pomodoro lavorato, di cui l’Italia è leader.
Tra l’altro, in questo lungo anno di pandemia, soprattutto durante il lockdown, le persone hanno fatto scorte di polpa di pomodoro e pelati, attualmente quindi i magazzini dei produttori sono pressoché vuoti e si attendeva con ansia la nuova produzione.
Ora il problema è che, nonostante la materia prima non manchi (la stagione dei pomodori si prospetta buona), scarseggiano i contenitori e questo perché le aziende, tra cui anche quelle italiane, sono carenti di bobine d’acciaio (che arrivano soprattutto dalla Cina) con cui realizzano poi le lattine.
Non solo, i prezzi di queste bobine, come dichiarato da Natasha Linhart, Ceo di Atlante, azienda bolognese del settore, sono vertiginosamente saliti:
“in pochi mesi il prezzo delle bobine è passato da 400 a oltre mille dollari a tonnellata”
Un problema che non riguarda ovviamente solo i pomodori ma che colpisce duramente anche altri settori, pensiamo ad esempio ai produttori di birra che ugualmente iniziano a veder scarseggiare le lattine.
Sicuramente però il problema dei pomodori è più serio, dato che questa situazione rischia di far marcire tonnellate di pomodori sui campi. Uno spreco alimentare che non ci possiamo davvero permettere.
Fonte: Fitch Ratings
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