Oggi una ricerca guidata dalla Queen Mary University of London (UK) ha scoperto dove le api compiono i loro voli nuziali
Le api maschio, i cosiddetti fuchi, hanno un fine nella vita: accoppiarsi con una regina vergine. Ma finora i luoghi preferiti degli incontri amorosi sono sempre stati un mistero. Oggi una ricerca guidata dalla Queen Mary University of London (UK) ha scoperto dove questi meravigliosi insetti si incontrano.
Le giovani regine compiono fino a sei voli nuziali all’inizio della loro vita, durante i quali si accoppiano con diversi fuchi (generalmente da 6 a 24). Le femmine poi conservano lo sperma, che usano per fecondare tutte le uova che depongono per il resto della loro vita, più di 1.000 al giorno.
I fuchi, dal canto loro, lasciano l’alveare più volte al giorno in cerca di accoppiamento, fin dai primi giorni di vita adulta alla morte, che incorre dopo circa tre settimane.
Ma dove vanno i fuchi?
Da circa 200 anni gli scienziati hanno cercato di risolvere il mistero dei voli nuziali, utilizzano esche di feromoni prodotti dalle regine fino a radar per tracciare i movimenti delle api maschio. Senza però certezza dei risultati.
In questo nuovo studio, per due anni, i ricercatori hanno monitorato i movimenti di alcuni fuchi dopo aver attaccato al loro torace dei transponder, tecnicamente dispositivi che ricevono, amplificano e ritrasmettono un segnale su una frequenza differente, di fatto, in questo caso, radar miniaturizzati e costruiti ad hoc per ruotare una volta ogni tre secondi, “illuminando” l’ambiente circostante e consentendo così di ricostruire la posizione degli insetti.
I risultati di questo monitoraggio hanno dimostrato che i fuchi possono volare in due modi diversi, voli diretti ma anche circolari e ad anello, e che questi ultimi erano raggruppati in quattro aree specifiche.
Gli studiosi hanno anche constatato che le api maschio, anche senza esche, tendevano a raggrupparsi attorno ad alcune zone, dette ‘aree di congregazione’, e tendevano ad accelerare il volo man mano che si avvicinavano al centro di queste.
Tale comportamento è stato interpretato in relazione ai luoghi più probabilmente frequentati dalle femmine: in altre parole, appena un maschio arriva nei pressi di tali aree, inizia a “girarci intorno” fino a puntare in modo deciso il la zona esatta. Poiché tale comportamento è usato da più maschi contemporaneamente, si osserva un raggruppamento (congregazione) di fuchi alla ricerca delle regine con le quali accoppiarsi.
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Una ricerca che i fuchi apprendono nel corso della loro vita
Naturalmente non è una ricerca che i fuchi riescono a compiere all’inizio della loro vita adulta. Il monitoraggio ha infatti dimostrato che i loro primi voli sono nei pressi dell’alveare e che solo in una fase successiva sono più lunghi e puntano effettivamente alle aree di congregazione.
Qualunque segnale utilizzino per guidare se stessi deve essere evidente già nei pressi degli alveari – scrivono i ricercatori su The Conversation- e, poiché droni di alveari diversi hanno visitato le stesse posizioni, deve essere osservabile indipendentemente da dove si trovino.
Gli esperti hanno ora intenzione di utilizzare un modello 3D dell’intero sito sul campo per ricostruire ciò che i fuchi monitorati possono vedere mentre volano verso le aree di congregazione, con l’obiettivo di scoprire cosa li guida nelle zone corrette.
Comprendere il comportamento dei fuchi nell’accoppiamenti aiuterà gli apicoltori a gestire i loro programmi di allevamento e ci aiuterà a svelare un antico mistero sul comportamento delle api, concludono i ricercatori.
Il lavoro è stato pubblicato su Cell Press.
Fonti di riferimento: The Conversation / Cell Press
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