La Francia riconosce il genocidio in Ruanda, uno dei più grandi massacri del XX secolo

Dopo un quarto di secolo, il presidente Macron riconosce le "responsabilità francesi" nel genocidio del Ruanda del 1994.

Dopo un quarto di secolo, il presidente Macron riconosce le “responsabilità francesi” nell’aver sostenuto gli Hutu, che si macchiarono di 800mila morti Tutsi e Hutu moderati in Ruanda. E spera di suggellare finalmente la normalizzazione con il Paese delle Mille Colline

La Francia ha un ruolo, una storia, una responsabilità politica in Ruanda. Ha un dovere: affrontare la storia e riconoscere la quantità di sofferenze che ha inflitto al popolo ruandese facendo prevalere troppo a lungo il silenzio sulla verità.

È Emmanuel Macron a dirlo, in visita a Kigali, per commemorare le vittime del genocidio nella primavera del 1994 in Ruanda, uno dei più grandi massacri del XX secolo in cui principalmente Tutsi, ma anche Hutu, vennero uccisi con armi da fuoco, machete e bastoni chiodati, e oltre 250mila donne violentate. Tutto in 100 giorni.

Un genocidio, ufficialmente considerato concluso alla fine della Opération Turquoise – una missione umanitaria voluta e intrapresa dai francesi sotto egida dell’ONU – cui però gli stessi francesi ebbero una grossa fetta di responsabilità. E oggi la visita di Macron (la seconda di un premier francese dal genocidio ruandese) punta ad essere la “tappa finale della normalizzazione delle relazioni” con la Francia, dopo oltre 25 anni di tensioni legate al ruolo svolto da Parigi nella tragedia.

Nel novembre 1994 il Consiglio di sicurezza istituì il Tribunale penale internazionale per il Ruanda con sede ad Arusha, in Tanzania, e negli anni sono state emesse 61 condanne e 14 assoluzioni per l’accusa di genocidio. Il 7 aprile di ogni anno ricorre la Giornata internazionale di riflessione sul genocidio del 1994.

Anni di accuse reciproche hanno trovato una fine a marzo quando una commissione di storici, nominata da Macron, ha stabilito il ruolo di complice di Parigi nel genocidio dei Tutsi. Nelle conclusioni, gli esperti hanno parlato di “responsabilità seria e schiacciante”. 

Fonti: Emmanuel Macron / Le Figaro

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