Il governo dello Zimbabwe ha deciso di mettere in vendita le licenze per uccidere fino a 500 elefanti entro il 2021 per risollevare il Paese dalla crisi.
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Per risollevare il Paese dalla crisi, il governo dello Zimbabwe ha deciso di mettere in vendita le licenze per uccidere fino a 500 elefanti entro il 2021. Sembra un’assurdità, ma è proprio così e la decisione è stata condannata duramente dalle associazioni ambientaliste. E, in effetti si tratta di una mossa assurda e scellerata, a maggior ragione considerato che gli elefanti africani sono ormai sull’orlo dell’estinzione.
L’annuncio è arrivato qualche giorno fa attraverso Tinashe Farawo, portavoce dello Zimbabwe Parks and Wildlife Management Authority. Come spiegato da Farawo, il governo ha optato per questa scelta per via del calo delle entrate dovuto al crollo del settore turistico, messo in ginocchio dalla pandemia di Covid-19.
“Mangiamo quello che uccidiamo. Abbiamo un budget di circa 25 milioni di dollari per le nostre operazioni, budget che in parte viene ricavato dalla caccia sportiva” – ha dichiarato Tinashe Farawo. – “Ma sapete bene che il turismo è praticamente morto a causa della pandemia da coronavirus”.
Secondo l’ultimo censimento, condotto nel 2014, lo Zimbabwe conta una popolazione di circa 8400 elefanti, ma con il via libera alla caccia 500 esemplari potrebbero essere uccisi nel giro di qualche mese.
L’appello delle associazioni ambientaliste
La decisione presa dal governo dello Zimbabwe ha suscitato un’ondata di indignazione tra gli ambientalisti e gli attivisti che si occupano di diritti degli animali. Sulla vicenda è intervenuto Simiso Mlevu, portavoce del Center for Natural Resource Governance, un’organizzazione impegnata nella difesa dei diritti umani e ambientali nello Zimbabwe.
“Condanniamo fermamente la caccia ai trofei, una pratica che mette in agitazione gli animali selvatici e intensifica i conflitti tra uomini e vita selvaggia” – ha detto Simiso Mlevu. – “È quasi certo che le famiglie di elefanti all’insensata sparatoria nei confronti dei loro familiari si vendicano con gli abitanti dei villaggi locali.”
A farne le spese non sarebbero, quindi, soltanto i pachidermi ma anche i residenti dei villaggi delle aree in cui sarà consentita la caccia che rischiano di essere travolti e uccisi dagli elefanti. Nonostante, infatti, si tratti di una specie abbastanza pacifica, gli elefanti tendono ad essere molto protettivi nei confronti dei membri della loro famiglia.
“Contrariamente alle argomentazioni del governo secondo cui la caccia ai trofei ha lo scopo di aiutare con la conservazione, la pratica è motivata dall’avidità e spesso il denaro non viene nemmeno contabilizzato. Sono necessarie misure più innovative ed ecocompatibili per aumentare gli introiti” ha sottolineato Mlevu.
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La petizione
Un nostro lettore, dopo essere venuto a conoscenza di questa terribile situazione, ha deciso di lanciare una petizione per fermare la strage degli elefanti. Vi invitiamo a firmarla e farla girare
Gli elefanti africani sono sull’orlo dell’estinzione, ma la caccia viene addirittura incoraggiata
La vendita di licenze per cacciare gli elefanti appare ancora più aberrante alla luce del fatto che proprio qualche settimana fa International Union for Conservation of Nature (Iucn) ha inserito sia l’elefante della foresta che quello della savana nella lista rossa delle specie in “pericolo” e in “pericolo critico”.
In Africa si sta assistendo ad un declino delle due specie di elefanti senza precedenti. Dal 1990 il numero di esemplari di elefanti della foresta (considerati in “pericolo critico”) è diminuito dell’86%, mentre la popolazione degli elefanti della foresta (etichettati come “in pericolo) è calato del 60% nel corso degli ultimi 50 anni.
Ma, in tutta questa storia, il vero essere pericoloso è l’uomo…
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