Locanda dei Girasoli: aiutiamo i giovani con sindrome di Down ad avere una nuova sede (PETIZIONE)

La Locanda dei Girasoli, gestita da ragazze e ragazzi con sindrome di Down non potrà più riaprire perché necessita di urgenti riparazioni. ma i giovani e le loro famiglie non si arrendono e si rivolgono al Presidente Nicola Zingaretti.

La Locanda dei Girasoli di Roma, che rappresenta una delle migliori esperienze italiane di inclusione sociale, rischia la chiusura definitiva. Recentemente, infatti, è stata visitata da un perito tecnico che ha appurato che la struttura, con sede in via dei Sulpici 117/h al Quadraro necessita di una serie di urgenti riparazioni (in particolare nei bagni, che sarebbero totalmente da ristrutturare) che la cooperativa non potrebbe permettersi economicamente. Quindi, non potrà riaprire al pubblico. 

Il ristorante è gestito da ragazzi e ragazze con la sindrome di Down ed è ormai noto a livello nazionale come modello virtuoso di occupazione e integrazione. In più occasioni la locanda ha rischiato di chiudere per via della crisi economica che l’ha messa a dura prova, ma i giovani del ristorante non si arrendono e si rivolgono nuovamente al Presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti che qualche mese fa si era detto pronto a farsi carico della struttura. 

La richiesta di una nuova sede per la Locanda dei Girasoli 

Dato che al momento il ristorante di via dei Sulpici è stata dichiarata inagibile, i genitori dei giovani con sindrome di Down hanno già individuato una struttura alternativa in cui proseguire il bellissimo progetto di inclusione: il Casale dei Girasoli, un edificio che si trova nei pressi delle catacombe di S. Callisto in zona Appia, in cui è già stato effettuato un primo sopralluogo e che sarebbe il luogo perfetto per continuare l’attività della locanda. 

“Lei in una giornata di festa e di speranza aveva preso l’impegno con tutti noi di risolvere l’annoso problema dell‘ubicazione della Locanda dei Girasoli con particolare riguardo al Casale dei Girasoli, che sarebbe stato un luogo di accoglienza e di cultura dell’inclusione della diversità, ma amaramente a oggi dobbiamo prendere atto che nulla è stato fatto” scrivono i genitori, rivolgendosi a Zingaretti a cui chiedono l’assegnazione della sede. 

Una petizione per proseguire il progetto di inclusione

I ragazzi della Locanda dei Girasoli, che erano già stati costretti a chiudere a causa del lockdown, speravano di riaprire al più presto e di tornare finalmente a lavorare. Ma la notizia relativa all’inagibilità della struttura è stata una vera doccia fredda. Tuttavia, i giovani e le loro famiglie non hanno intenzione di gettare la spugna e per far sentire la loro voce hanno deciso di lanciare anche una petizione online su Change.org per chiedere al Presidente Zingaretti di intervenire e mantenere le promesse. 

“Caro Presidente è passata molta acqua, sotto i ponti della nostra amata Roma, dopo la sua promessa di supportarci nel coronare il sogno di tutti i genitori e delle centinaia di famiglie che coltivano la speranza di un futuro migliore per i loro figli disabili, guardando a noi come un esempio di perseveranza, caparbietà e testardaggine, che mettesse al centro la dignità del lavoro dei propri figli DISABILI.” – scrivono i genitori nella petizione, che ha già raccolto oltre 175mila firmeIn questo anno abbiamo apprezzato il Suo impegno nell’affrontare la pandemia, garantendo servizi essenziali quali la cura della Salute in ambito pubblico e una campagna vaccinale efficace. Ora è venuto per noi il momento di provare a ripartire con l’attività di ristorazione , VOGLIAMO ESSERE PARTE ATTIVA in questa ripresa, ma ci siamo trovati di fronte a nuove inaspettate difficoltà nei locali che attualmente occupiamo in affitto. Sappiamo della sua sensibilità al tema dei più deboli ma ora è venuto il momento che questa si trasformi in ATTI CONCRETI. Sappiamo che esistono possibilità concrete ….percorriamole !!! NON POSSIAMO PIU’ ASPETTARE !! Le chiediamo un atto di coraggio e di coerenza che sono alla base dell’Etica politica, parole da molti usate ma da pochi messe in pratica.”

Anche noi confidiamo in una una risposta concreta da parte delle istituzioni per non spegnere il sogno che tanti giovani con sindrome di Down stanno coltivando con determinazione e passione.

Fonte: Facebook/Change.org

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