Riducendo la temperatura di lavaggio da 40 a 30°C, si può risparmiare in un anno l’equivalente di 27 kg di CO2. Lo studio.
Si può salvare l’ambiente (e anche risparmiare) anche cambiando modo di fare un lavaggio in lavatrice? Certo che sì e il punto di partenza è girare anche di poco la manopola: riducendo la temperatura di lavaggio da 40 a 30°C, si può risparmiare in un anno l’equivalente di 27 kg di CO2.
È il dato che emerge da “The Truth About Laundry – La Verità sul Lavaggio” , il più grande studio europeo realizzato da Electrolux che fotografa le abitudini di lavaggio di circa 12mila persone: ebbene, circa due terzi degli europei (63%) lava ancora a 40°C o più, nonostante da più di 10 anni si incoraggi a lavare a 30°C o meno.
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Ciò vuol dire che le consuetudini nel modo di prendersi cura dei propri capi non sono al passo con le questioni climatiche e nemmeno con le capacità delle apparecchiature moderne. Quasi 6 persone su 10 (59%) fanno il bucato in modo automatico, senza considerare la possibilità di poter utilizzare temperature inferiore o lavaggi rapidi.
Il sondaggio
I risultati del report si basano su una raccolta dati quantitativa su 12mila persone in 12 paesi europei: Danimarca, Finlandia, Francia, Germania, Italia, Norvegia, Polonia, Russia, Spagna, Svezia, Svizzera e Regno Unito.
Il report comprende analisi dettagliate che mostrano come, riducendo la temperatura di lavaggio da 40°C a 30°C, si risparmierebbe in un anno l’equivalente di 27 kg di CO2 per elettrodomestico. In Europa questo equivarrebbe al risparmio di 4,9 milioni di tonnellate di CO2 e sarebbe come togliere dalle strade più di un milione di auto. Se anche il 15% di coloro che in Europa lavano regolarmente i loro capi a 50°C o più cambiasse le proprie abitudini, il risparmio totale di CO2 corrisponderebbe a 6 milioni di tonnellate all’anno.
Quando parliamo delle temperature di lavaggio, la differenza di genere sembra giocare un ruolo ma non è così significante come l’età dell’intervistato. Ad esempio, le donne preferiscono lavare a 40°C rispetto agli uomini (50% vs 45%), mentre gli uomini preferiscono lavare a 60°C (13% vs 8%). In Europa, il 45% delle persone tra i 18 e i 34 anni lava i propri capi a 30°C mentre questa percentuale scende al 31% tra i 45 e i 54 anni e al 28% oltre i 55 anni.
Sulle ragioni per le quali molte persone non scelgono di lavare a temperature più basse, quasi metà degli intervistati (47%) dichiara di non essere sicuro che il bucato venga pulito, il 39% esprime particolari dubbi sul fatto che l’acqua fredda possa rimuovere le macchie e il 21% dice di farlo per abitudine.
Le abitudini nel fare il bucato potrebbero essere anche la spiegazione del perché oltre metà degli intervistati (53%) non conosca il collegamento che esiste tra i lavaggi ad alte temperature e far durare di più i propri capi. La ragione per cui questo è importante, si legge nella ricerca, è che l’elemento chiave per far cambiare le abitudini di lavaggio, per il benessere del pianeta, potrebbe risiedere nell’orientare la conversazione sulla moda.
Ridurre le temperature, quindi, sarebbe il modo ideale di risparmio: risparmiamo perché utilizzeremmo di più i nostri capi e non solo. Ridurremmo anche, e di molto, la nostra impronta ambientale.
Fonte: The Truth About Laundry – La Verità sul Lavaggio
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