Vino adulterato con glicerina: ritirato un lotto della cantina Terre d’Oltrepò

La cantina Terre d’Oltrepò è accusata di aver aggiunto glicerina al vino. 6 le persone denunciate e un lotto è stato ritirato dal mercato

La cantina vinicola Terre d’Oltrepò è accusata di aver adulterato il vino con diglicerina ciclica. Sono scattati dunque i controlli e le ispezioni dei carabinieri forestali che hanno ritirato dalla vendita le bottiglie incriminate.

I controlli sono partiti in seguito alla denuncia di una azienda della grande distribuzione dopo che, le consuete analisi che si fanno a campione sui vini (condotte dall’Associazione Unione Italiana Vini), avevano appurato la presenza di una sostanza che adulterava un lotto di bottiglie di vino uscite dalla cantina Terre d’Oltrepò.

Si tratta della diglicerina ciclica che potrebbe essere stata aggiunta per rendere il gusto del vino più “morbido”.  Un’aggiunta non pericolosa per la salute ma ovviamente vietata e che ora è costata una denuncia a sei imprenditori e professionisti della cantina che si trova a Broni, Stradella, Santa Maria della Versa e Casteggio (Pavia).

I carabinieri forestali nel loro blitz sono andati alla ricerca di bottiglie del lotto segnalato e, su queste e altri campioni, apposite analisi di laboratorio andranno a ricercare l’eventuale presenza di glicerina.  

La replica della cantina

La cantina che è finita al centro dell’attenzione mediatica e giudiziaria ha voluto subito replicare a quanto accaduto con una nota stampa in cui specifica che:

In merito alle operazioni delle forze dell’ordine in data odierna la cantina Terre d’Oltrepò evidenzia che la società è al centro dell’ennesimo accertamento che si sta svolgendo con grande dispiegamento di forze presso i siti di Broni, Casteggio e Santa Maria della Versa. Per fare chiarezza si riferisce ad un fatto riscontrato lo scorso anno, non dipendente dalla cantina e dai soci e su cui la cantina stessa si era già attivata con i propri professionisti e tecnici, con l’ausilio di laboratori terzi, per garantire la necessaria trasparenza in merito.

La cantina spiega che opera nel pieno del rispetto della legalità e non ha mai proceduto all’utilizzo di sostanze vietate nei propri vini. Terre d’Oltrepò è certa di poter fornire ogni necessario chiarimento a tutela dell’immagine e del nome della cantina stessa, dei propri soci e dell’intero territorio.

Fonti:  Ansa/  Terre d’Oltrepò

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