La nave Ever Given, la portacontainer rimasta incagliata nel Canale di Suez, ha iniziato finalmente a muoversi, ma migliaia di animali rischiano di restare bloccati sulle navi senza acqua né cibo a sufficienza.
Dopo quasi una serie di tentativi falliti durati quasi una settimana la nave Ever Given, la portacontainer rimasta incagliata nel Canale di Suez, ha iniziato finalmente a muoversi. Il blocco dell’imbarcazione ha provocato una serie di imponenti danni economici, ma anche ambientali di cui, però, si è parlato meno.
E anche se adesso la Ever Given si trova quasi in posizione di navigazione, non è ancora chiaro quando il Canale di Suez verrà riaperto al traffico. Secondo la Suez Canal Authority (Sca), ci sono circa 370 navi, tra cui 25 petroliere, rimaste bloccate alle due estremità del Canale di Suez in attesa di transitare. Tra queste vi sono almeno 20 imbarcazioni che trasportano migliaia di animali e che rischiano di restare senza acqua né cibo a sufficienza.
I rischi per gli animali bloccati nel Canale di Suez
Diverse associazioni animaliste hanno lanciato l’appello per portare l’attenzione sugli animali bloccati a bordo delle imbarcazioni nel Canale di Suez.
“La mia più grande paura è che gli animali finiscano il cibo e l’acqua e rimangano bloccati sulle navi perché non possono essere scaricati da qualche altra parte per motivi burocratici” spiega Gerit Weidinger, coordinatrice per l’Europa di Animals International, specificando che cinque di queste navi hanno caricato, all’inizio di marzo, il bestiame in Spagna, mentre altre nove sono partite dalla Romania.
📌Update: The number of livestock vessels being affected by the blocked Suez Canal is increasing! We urged all member…
Posted by Animals International on Saturday, March 27, 2021
“Rimanere bloccati a bordo significa che c’è il rischio per gli animali di morire di fame, disidratazione, ferite e accumulo di rifiuti che impedisce loro di sdraiarsi”. Un altro enorme problema è connesso all’impossibilità per l’equipaggio di smaltire le carcasse egli animali morti nel Canale di Suez.
“Siamo di fronte a una possibile bomba a orologeria a rischio biologico per gli animali, il personale a bordo e qualsiasi altra persona coinvolta” evidenzia Weidinger.
Alcune delle imbarcazioni cariche di animali, tra cui la Omega Star, la Unimar e la Sea Star, sono rimaste bloccate in vari punti del Canale. “Per loro, quindi, sarà molto più complicato decidere di invertire la rotta per provare a trovare soluzioni differenti in caso di ulteriori ritardi” sottolinea Georgios Hatzimanolis, portavoce del sito di monitoraggio Marine Traffic.
Ci auguriamo che la situazione si sblocchi al più presto e che gli animali non siano costretti a vivere l’ennesimo incubo. Proprio qualche settimane fa vi abbiamo raccontato l’odissea e il triste epilogo dei bovini a bordo delle navi Karim Allah e Elbeik, partite dalla Spagna poco prima di Natale per esportare gli animali in vari Paesi, tra cui la Turchia e la Libia.
Fonte: The Guardian/Facebook
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