Pasqua è ormai alle porte e sulle tavole degli italiani non mancherà la Colomba, tradizionale o in una delle sue tante varianti. Come sempre l'offerta al supermercato è ampia e orientarsi nella scelta potrebbe non essere facile. Abbiamo chiesto aiuto ad un nutrizionista per avere alcuni consigli utili ad acquistare una Colomba di Pasqua di migliore qualità.
Insieme all’uovo di Pasqua, la tradizione di questa festività vuole anche la Colomba, un dolce che dal punto di vista nutrizionale assomiglia molto al panettone.
Avrete sicuramente notato che in commercio ci sono diverse tipologie di Colomba: da quella tradizionale, a quella senza canditi fino ad arrivare a varianti con creme al cioccolato, frutta, glasse particolari o altro.
Ma come scegliere una Colomba di qualità? L’abbiamo chiesto a un nutrizionista, Flavio Pettirossi, che ci ha dato alcuni consigli sull’acquisto di questo dolce tipico.
Innanzitutto partiamo dalla definizione di Colomba:
“Un disciplinare produttivo sancito dal Decreto del 22 luglio 2005 stabilisce in modo preciso gli ingredienti che deve avere una colomba di Pasqua per potersi chiamare così. Gli ingredienti obbligatori che non devono mancare in etichetta in una certa percentuale minima sono: farina di frumento, zucchero, uova fresche (minimo 4%), lievito madre, la presenza esclusiva di burro (minimo 16%), scorze di agrumi canditi (minimo 15%) e spesso bacche di vaniglia e miele. Questo significa quindi che ogni variazione di ingrediente (come ad esempio margarina al posto del burro, uova pastorizzate invece di quelle fresche) non autorizza il produttore a chiamare quel prodotto “colomba”. Facciamo molta attenzione a questo aspetto poiché negli ultimi anni le aziende produttrici affiancano alla colomba tradizionale prodotti più elaborati, farciti con creme di vario genere e glassate con varie coperture. Questi prodotti sono in genere più scadenti rispetto alla colomba tradizionale, perché le creme e le glasse sono fatte con olii o grassi vegetali (di seconda scelta rispetto al burro) o addirittura dei grassi idrogenati nocivi anche e soprattutto per la salute dei bambini”.
Quale tipo di Colomba è migliore?
“Sicuramente è meglio puntare sulla colomba tradizionale, in ogni caso è sempre bene leggere gli ingredienti e scegliere prodotti più sani. Ingredienti da valutare negativamente sono: conservanti (soprattutto sorbati, per i canditi) e coloranti. Inoltre è molto importante controllare sempre la data di scadenza: più è vicina, più il prodotto sarà “fresco”, più siamo garantiti sull’assenza di elementi utilizzati di norma per prolungarne la conservazione.
Una volta acquistata, invece, a cosa dobbiamo fare attenzione?
Due aspetti da non sottovalutare per valutare se la colomba sia buona o meno sono la forma e il colore infatti un buon prodotto deve essere ben lievitato e dal colore dorato, non scuro (cioè ben cotto) così da escludere la presenza di acrilammide, sostanza cancerogena. Quindi più chiaro sarà il dolce pasquale più sicuro sarà sotto il profilo nutrizionale. È importante osservare anche la glassa: deve essere uniforme e senza bruciature“.
E che dire del carico calorico?
La colomba è un dolce calorico con un alto contenuto lipidico e glucidico per la presenza di uova e burro ed è quindi sconsigliata per tutti coloro che soffrono di ipercolesterolemia. Come comportarsi allora per evitare di fare il “ carico” di calorie? Evita porzioni esagerate ( mantieni porzioni sui 70/80 g); se vuoi consumare una fetta di colomba a fine pasto: riduci la quota di carboidrati durante il pasto, magari evitando di fare bis di primi piatti o aumentando la porzione di verdure che tramite le fibre in esse contenuta aiuta a ridurre l’assorbimento sia di zuccheri che di grassi, evita bevande zuccherate e non mangiare la frutta a fine pasto. Eviterai cosi un eccessivo carico glicemico e potrai concederti in serenità la tua fetta di colomba.
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