L'8 marzo è La Giornata Internazionale Delle Donne, una ricorrenza in cui si celebrano il potere e l'iniziativa femminile.
Indice
L’8 marzo non è una festa, ma una giornata in cui dovremmo ricordare che tante donne nel mondo sono ancora oggi abusate, sfruttate o discriminate, allo stesso tempo però è la buona occasione per celebrare le eroine che lottano per i loro diritti, per un ambiente migliore e più sano e per raggiungere tanti altri importanti obiettivi a favore della loro comunità di appartenenza, ma in realtà di tutto il mondo.
Che lo facciano in silenzio o a gran voce, vi vogliamo raccontare alcune delle loro storie. Donne che hanno cambiato il pianeta e la società, donne che a volte hanno perso la vita pur di perseguire le proprie idee, donne grazie alle quali il nostro presente è migliore.
Perchè per noi di greenMe ogni giorno è la “festa” della donna.
#8marzo ogni giorno.
Vandana Shiva
Vandana Shiva è una scienziata, attivista e ambientalista indiana che ormai da decenni lotta in prima linea per difendere il Pianeta, le foreste e le popolazioni dall’operato delle multinazionali, dai pesticidi, dagli Ogm.
Proprio in occasione della ricorrenza dell’8 marzo, Vandana Shiva ci mostra la strada per liberare le donne e il pianeta in un’intervista che tutti noi dovremmo leggere, soprattutto oggi…
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Nawal El Saadawi
Scrittrice, psichiatra e militante femminista egiziana che a 80 anni era presente in Piazza Tahrir, nel cuore delle proteste durante la rivoluzione egiziana del gennaio 2011, che ha portato alla caduta di Hosni Mubarak.
Lotta da una vita contro le mutilazioni genitali femminili ed è una vera e propria figura emblematica del femminismo arabo e della difesa dei diritti umani in Egitto.
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Nemonte Nenquimo
La leader indigena Nemonte Nenquimo ha condotto un’azione legale che ha portato, con una sentenza del tribunale, a ottenere la protezione di 500.000 acri di foresta pluviale amazzonica e il territorio Waorani dall’estrazione di petrolio.
La causa legale vinta dalla Nenquimo ha stabilito un importante precedente legale per i diritti degli indigeni in Ecuador, e altre tribù stanno seguendo le sue orme per proteggere diverse zone della foresta pluviale dall’estrazione di petrolio.
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Diana Trujillo
A 17 anni Diana Trujillo è arrivata negli Usa dalla Colombia, senza soldi e senza nemmeno saper parlare inglese. Oggi, a 40 anni, ha guidato la missione della Nasa che ha portato Perseverance a caccia di vita su Marte.
Una donna che incoraggia le giovani a inseguire i propri sogni, per quanto possano sembrare impossibili, comprese coloro che sono desiderose di lavorare nello spazio, magari vittime di discriminazione.
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Berta Cáceres
L’attivista honduregna Berta Cáceres si è fatta portavoce di numerose battaglie civili e ambientali, senza farsi mai intimidire dalle ripetute minacce subite da lei e dalla sua famiglia. Nonostante sia stata costretta a separarsi dai suoi figli per tutelare la loro incolumità, non ha mai smesso di lottare per la causa indigena e ha pagato con la vita il suo coraggio.
5 anni fa, nella notte tra il 2 e il 3 marzo del 2016, è stata uccisa nella sua abitazione. L’anno prima della sua morte ha ricevuto il prestigioso riconoscimento Goldman Environmental Prize, considerato il Nobel per l’ambiente.
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Niria Alicia Garcia
L’attivista di origine messicana Niria Alicia combatte per salvaguardare il salmone reale, pesce considerato sacro da alcune comunità di indigeni e coordina il Run4Salmon, un viaggio di preghiera di 480 chilometri guidato da donne indigene che segue il percorso del salmone reale. L’obiettivo è sensibilizzare l’opinione pubblica sull’importanza della salvaguardia di questa specie minacciata, del difendere le acque e valorizzare le tradizioni degli indigeni.
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Ipazia di Alessandria
Ipazia di Alessandria è una donna della nostra storia che proprio l’8 marzo (415 d.C) fu uccisa da un tumulto di cristiani inferociti. La sua colpa? Essere una donna pagana dedita alla scienza e alla conoscenza, un fatto intollerabile.
Ipazia era una donna molto colta, filosofa, astronoma e matematica e fiera sostenitrice della libertà di pensiero, vittima di un potere tutto al maschile.
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Dian Fossey
Dian Fossey è stata una zoologa statunitense, passata alla storia come la “signora dei gorilla”. La sua missione nella vita è stata difendere strenuamente i diritti degli animali, un ideale per il quale ha sempre combattuto, anche se spesso quello che faceva non piaceva alla politica, alle istituzioni e ovviamente nemmeno ai bracconieri.
Dian fu assassinata a colpi di machete nel dicembre del 1985 nella sua capanna con un panga, attrezzo utilizzato proprio dai bracconieri per uccidere i gorilla.
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Theresa Kachindamot
In Malawi, Theresa Kachindamot da anni lotta contro l’unione matrimoniale tra bambine e adulti e, ad oggi, è riuscita ad annullare oltre 800 matrimoni salvando così 500 bambine e 300 bambini e dando loro la possibilità di tornare tra i banchi di scuola.
Porre fine ai maltrattamenti che spesso avvengono nelle famiglie e incoraggiare i ragazzi a tornare a scuola sono proprio gli obiettivi dell’ormai anziana leader, diventata una delle donne africane più influenti del mondo.
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Artemisia Gentileschi
Artemisia Gentileschi, pittrice, moglie, madre, amante e grande guerriera è un’icona simbolo del femminismo, una donna che, in tempi lontani, si è ribellata allo stupro subito a 18 anni portando il proprio carnefice in tribunale. Per tutta la vita, comunque, fu al centro di polemiche e pettegolezzi e tutto per il suo coraggio.
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Grazie a tutte queste donne straordinarie e a tutte le altre che, in ogni parte del mondo, hanno lottato, perso la vita o ancora oggi combattono discriminazioni e ingiustizie.
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