Un bel bicchiere di rosso? Attenzione, potrebbe esporci al cosiddetto “effetto cocktail”. Lo rivela il Salvagente che ha testato in laboratorio ben 14 bottiglie di Chianti.
L’indagine si chiama “Il fondo del bicchiere” ed è consultabile sul numero di Marzo, che mette spalle al muro uno dei prodotti più apprezzati del Made in Italy.
A essere messi sotto la lente sono tanti prodotti con etichette di varia fascia di prezzo e di differenti categorie, da Chianti a Chianti Classico, da Riserva a Superiore, comprate nei maggiori supermercati italiani.
Le analisi effettuate su residui di fitofarmaci e anidride solforosa e altri contaminanti, hanno trovate tracce fino a 9 pesticidi nella stessa bottiglia. Troppi, seppur entro i limiti di legge.
Le miscele di residui di pesticidi che si trovano comunemente negli alimenti commercializzati nell’Unione europea, infatti, possono avere effetti negativi sulla salute, anche quando ogni singolo pesticida è presente a un livello considerato sicuro dalle autorità di regolamentazione. Questo è l’effetto cocktail.
L’unica buona notizia è che l’analisi non ha trovata alcuna tracce della temuta acetaldeide, considerata un possibile cancerogeno.
“La nostra classifica riserva sorprese: nella parte alta fa capolino una bottiglia comprata in un discount, mentre in fondo finisce uno dei volti storici di questo vino. In totale 6 le bottiglie hanno riportato un giudizio buono dal nostro test”, spiega Il Salvagente.
Il consiglio, quindi, è quello di comprare vini bio, scegliere bene per evitare di ingerire tracce di pesticidi con un bel calice di Chianti.
Fonte: Il Salvagente