Un nuovo test ha confrontato 12 shampoo solidi trovando spesso nella loro composizione tensioattivi aggressivi o sostanze allergizzanti
Lo shampoo solido è un’alternativa decisamente più sostenibile rispetto al tradizionale shampoo liquido, almeno per quanto riguarda il packaging. Un nuovo test ha confrontato diverse marche di shampoo solido per valutarne la composizione e individuare la presenza di sostanze potenzialmente irritanti o allergizzanti.
La rivista francese 60 millions de consommateur, nel suo speciale dedicato alla cosmesi, ha preso a campione e analizzato 12 shampoo solidi di marche vendute principalmente in Francia, ma alcune delle quali presenti anche sul mercato italiano.
Lo stesso speciale ha confrontato anche 12 shampoo liquidi. I risultati di quell’indagine li trovate nel seguente articolo: Da Garnier e Head & Shoulders, gli shampoo sono troppo pieni di sostanze irritanti e allergeni. Il test
I risultati del test
Proprio come i più tradizionali shampoo, anche i prodotti solidi non sono sempre esenti da sostanze discutibili. Anche se sono “amici dell’ambiente” per alcune caratteristiche, questo non vuol dire che siano automaticamente composti da ingredienti naturali al 100%, esenti da conservanti o tensioattivi chimici. Quest’ultimi sono sostanze che gli permettono di fare tanta schiuma, caratteristica che in genere i consumatori amano in quanto dà la sensazione di pulire meglio i capelli, imprigionando sporcizia e sebo per poi lavarli via.
Purtroppo molti produttori utilizzano tensioattivi derivati dal petrolio, l’alternativa generalmente prediletta dalle proposte più naturali è invece il sodio Lauroyl Methyl Isethionate o SLMI che si ricava dal cocco, noto per essere una buona base delicata per il lavaggio ma anche meno efficiente rispetto ai tensioattivi di diversa derivazione.
Gli shampoo possono contenere tensioattivi etossilati, a base di ossido di etilene, tensioattivi solfatati, come il noto sodio lauril solfato, che non sempre è ben tollerato dalle pelli più sensibili e può essere irritante generando prurito, arrossamento o vera e propria dermatite.
Spesso anche gli shampoo solidi, poi, contengono fragranze e profumi potenzialmente allergizzanti.
In base alla loro composizione, la rivista francese ha classificato ogni shampoo con un simbolo verde, giallo o rosso, a seconda che quel singolo prodotto sia consigliato, da utilizzare solo in mancanza di alternative migliori, o sconsigliato.
Tra i peggiori troviamo lo shampoo solido seanilk di Lush. Questo shampoo è alle alghe, che sono contenute in polveri o frammenti e non in estratti, ma soprattutto contiene sodio lauril solfato, il più aggressivo dei tensioattivi, che ha però il vantaggio di fare molta schiuma. Il colore blu intenso si ottiene inoltre grazie al colorante CI 42090 o “blu brillante”, potenziale allergene.
L’unico altro shampoo valutato con un bollino rosso è il Love Beauty and Planet Murumuru Butter & rose shampoo, in cui sono presenti diversi allergeni e il benzil salicilato, sospettato di essere un interferente endocrino. All’interno della composizione anche diossido di titanio, che può contenere nanoparticelle e tetrasodio EDTA, inquinante.
Tra i prodotti “verdi” quindi assolutamente consigliati troviamo, a sorpresa, Ultra Dolce Shampoo Solido Garnier. Il potere lavante è in questo prodotto assicurato da un detergente delicato (sodio cocoyl isethionate) e lo shampoo contiene inoltre il 94% di ingredienti vegetali ad alta biodegradabilità (97%-99%).
Tra i prodotti gialli, invece, da utilizzare quindi solo in mancanza di alternative migliori, troviamo lo shampoo solido N.A.E, Naturale Antica Erboristeria e quello a marchio Logona, quest’ultimo penalizzato in quanto utilizza come base di lavaggio il Sodio Coco Solfato, un tensioattivo naturale che si ricava dal cocco, autorizzato nei cosmetici biologici, ma considerato aggressivo.
Tutti gli altri shampoo analizzati li trovate nelle seguenti infografiche:
Nel seguente articolo trovate i migliori shampoo solidi venduti in Italia considerando qualità, elenco degli ingredienti e prezzo:
Fonte: 60 millions de consommateurs
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