Sempre più instabile la più antica distesa di ghiaccio dell’Artico. La situazione preoccupa gli scienziati (e dovrebbe allarmare anche noi)

La più antica e spessa distessa di ghiaccio dell'Artico, nello stretto di Nares, è a rischio. Negli ultimi 20 anni si sta indebolendo sempre di più.

Non c’è pace per i nostri ghiacciai. Il surriscaldamento globale sta mettendo a rischio anche lo stretto di Nares, il tratto di mare ghiacciato che separa la Groenlandia dal Canada. Così, anche la più antica e spessa distesa di ghiaccio dell’Artico, che fino ad oggi era riuscita a sopravvivere persino alle estati più calde mai registrate, sta cedendo.

A mostrarci uno scenario decisamente allarmante è il satellite Sentinel 1 del programma europeo Copernicus. I dati, pubblicati sulla rivista Nature Communications sono stati analizzati dal team canadese dell’università di Toronto guidato dal fisico Kent Moore. Da ciò che emerge grazie al monitoraggio satellitare, dagli ultimi venti anni è in corso un costante indebolimento del ghiaccio dello stretto di Nares. “Questo ghiaccio molto antico ci preoccupa” ha ammesso Moore.

Movimento dei ghiacciai del mare di Lincoln nel 2019 (@Nature Communications)

I ricercatori hanno esaminato la stabilità delle strutture chiamate “archi di ghiaccio” che si formano stagionalmente all’estremità settentrionale e meridionale dello stretto che separa la Groenlandia dal Canada.

Queste strutture creano una sorta barriera naturale che impedisce al ghiaccio marino di uscire dall’Oceano Artico e andare alla deriva verso sud. Solitamente si sciolgono verso la fine  della primavera per poi riformarsi in inverno. Tuttavia, secondo le osservazioni, negli ultimi 20 anni gli archi di ghiaccio sono diventati  sempre più sottili e ogni anno si rompono una settimana prima rispetto all’anno precedente. Tale situazione potrebbe destabilizzare l’area più a nord conosciuta col nome di Last Ice Area. Quest’area rappresenta un’importante rifugio per le specie dipendenti dal ghiaccio, ad esempio gli orsi polari ma anche le alghe ghiacciate che forniscono ossigeno e nutrienti all’ambiente.

“L’inverno del 2019, come l’inverno del 2007 precedentemente documentato, è stato quello in cui non si sono formati archi di ghiaccio lungo lo stretto di Nares. – spiegano gli scienziati – Nel periodo per il quale abbiamo le osservazioni, 1997–2019, c’è stata una tendenza statisticamente significativa verso una durata più breve della formazione dell’arco di ghiaccio ogni inverno.”

Di seguito un’immagine che mostra il preoccupante crollo dell’arco di ghiaccio, avvenuto nel giro di pochi giorni a maggio del 2017, nel mare di Lincoln:

crollo-arco-ghiaccio-lincoln-sea

@Nature Communications

Insomma, non saremo in grado di far fronte alla crisi climatica, ci toccherà dire addio anche all’ultimo baluardo dei ghiacciai dell’Artico e piangerne le conseguenze.

Fonte: Nature Communications/Ansa

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