Animali “felici e liberi” negli allevamenti? L’iniziativa per segnalare le pubblicità ingannevoli

Un form per segnalare le pubblicità false o fuorvianti rispetto alle pratiche di benessere degli animali di un’azienda

Ti è mai capitato di imbatterti in una pubblicità, in un’etichetta di prodotto o in altri materiali di marketing che sembrano falsi o fuorvianti rispetto alle pratiche di benessere degli animali di un’azienda?

Sul sito dell’associazione Animal Equality ora è a disposizione un form dove, in modalità anonima, è possibile segnalare una pubblicità ritenuta ingannevole.

Animali che pascolano nell’erba verde, in scenari idilliaci e bucolici, così come termini come “da animali felici”, “benessere degli animali” e “naturale”. Tutte “tattiche” utilizzate dalle aziende per pubblicizzare i propri prodotti, ma che nascondono la verità degli allevamenti intensivi.

“Le rappresentazioni fuorvianti di quello che viene chiamato “benessere degli animali” sono ovunque nelle pubblicità in questi giorni. Le aziende pubblicizzano ed etichettano i loro prodotti come “da allevamenti di animali felici”, “prodotti naturali”, “certificati per il benessere degli animali” e tanti altri slogan simili, spesso utilizzando immagini idilliache di animali che si aggirano nei campi verdi e rigogliosi. Ma come hanno dimostrato le nostre indagini, è quanto di più lontano possa esistere dalla realtà degli allevamenti intensivi”, spiega l’associazione.

Per questo l’associazione, nel tentativo di sfatare il mito degli “allevamenti felici”, chiede agli utenti di individuare le pubblicità e le comunicazioni potenzialmente ingannevoli. In modo da poterle segnalare alle autorità competenti.

“Condividi con noi le etichette, le comunicazioni o le pubblicità televisive, sul web, sui cartelloni o sui giornali cartacei che ti insospettiscono, utilizzando il modulo che trovi al link sottostante. Aiutaci a sfatare queste menzogne, ingiuste nei confronti degli animali e dei consumatori”.

Per segnalare una pubblicità ingannevole sul benessere degli animali allevati, clicca qui 

Fonte: Animal Equality

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