Le capre di Agitu potrebbero vivere libere per sempre in un santuario (in memoria della donna che le amava)

Adottare le “capre felici” di Agitu Ideo Gudeta e portarle in un rigugio dove possano vivere libere, come libera e forte era Agi

Adottare le “capre felici” di Agitu Ideo Gudeta e portarle in un rifugio dove possano vivere libere, come libera e forte era la donna che aveva dedicato la sua vita a loro. Si moltiplicano le iniziative per sostenere gli animali tanto cari ad Agi, la pastora etiope assassinata nei giorni scorsi da un dipendente, in Trentino.

Tutti ormai conoscono la sua bellissima storia di coraggio e di riscatto. Dopo aver lasciato l’Africa, la donna si era stabilita a Frassilongo, dove aveva dato vita a un’azienda agricola biologica dove non solo coltivava ortaggi, produceva uova e una linea cosmetica, ma soprattutto si prendeva cura delle sue amate capre  di razza pezzata mochena, in via d’estinzione. Era partita con soli 15 animali, oggi ne allevava oltre 180.

La sua morte ha scosso l’Italia e sono state avviate tante iniziative di solidarietà per sostenere “La capra felice”, la sua azienda. E’ stata lanciata una raccolta fondi su GoFundMe che in una manciata di giorni ha raggiunto e superato il target di 80mila euro. Nel momento in cui vi scriviamo sono stati raccolti circa 85mila euro.

Ma c’è un’altra idea che è stata avanzata dall’associazione Vitadacani, dalla Rete dei santuari di animali liberi in Italia e da Porcikomodi e ha un obiettivo: adottare le capre di Agitu e trasformarle in testimonial della sua vita coraggiosa. Così nei giorni scorsi, Sara d’Angelo, presidente dell’associazione Vitadacani e coordinatrice della Rete dei santuari, ha inviato una lettera al sindaco di Frassilongo, chiedendo di accogliere gli animali di Agitu nei rifugi dell’assocazione:

“In questa tremenda storia di violenza, stiamo cercando di far nascere qualcosa di bello. Abbiamo fatto richiesta formale di affidamento del gregge di Agitu cosi che le “sue” capre possano uscire dal circuito dello sfruttamento e che la sua storia di libertà possa vivere nella loro libertà” si legge sulla pagina Facebook ufficiale.

Sulla scrivania di Luca Puecher è arrivata la richiesta di affido delle capre e degli altri animali, affinché siano accolti nei rifugi della Rete dei Santuari di animali liberi in Italia, dove potranno vivere, lontani dal macello e con la loro presenza raccontare ancora di Agitu.

“La storia di resilienza e riscatto di Agitu non deve essere dimenticata. Per questo abbiamo chiesto di poter occuparci del suo gregge. La presenza delle sue capre nei nostri rifugi permetterà di continuare a raccontare la sua straordinaria storia di libertà e integrazione a tutti coloro che incontreranno gli animali visitando i santuari, ogni anno migliaia di persone. Perché dopo la sua tragica fine, il ricordo di lei, del suo coraggio e della sua tenacia, viva più a lungo possibile. La nostra è una richiesta diversa da tutte le altre che il sindaco di Frassilongo, chiamato a decidere sul destino delle sue capre, ha sicuramente ricevuto in questi giorni – ha detto Sara d’Angelo. “Gli animali usciranno dai circuiti della produzione per diventare i testimoni di Agitu, che attraverso loro continuerà a vivere”.

Impossibile dimenticarla. Ecco cosa scriveva su Facebook qualche mese fa:

Fonti di riferimento: AgenziaGiornalisticaOpinione, Facebook/PorciKomodi

Fonti di riferimento: GoFundMe

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