Il Cga riapre la caccia al coniglio in Sicilia, mentre muore durante una battuta il presidente calabrese di Libera Caccia

Dopo la sospensione degli scorsi mesi, il Cga ha dato ragione ai cacciatori siciliani, riaprendo alla caccia del coniglio selvatico.

È durata troppo poco la bella notizia relativa allo stop della caccia al coniglio in Sicilia. Lo scorso settembre il Tar l’aveva sospesa, accogliendo il ricorso presentato da diverse associazioni ambientaliste. Ieri, però, il Cga (Consiglio di giustizia amministrativa per la Regione siciliana) ha dato ragione ai cacciatori, riaprendo alla caccia del coniglio selvatico. 

Con l’Ordinanza Cautelare n. 816/2020 pubblicata il 18 dicembre, il Cga ha infatti accolto l’appello proposto dall’Unione Associazioni Venatorie Siciliane. 

Sono passati poco più di due mesi dall’ordinanza del Tar che aveva accettato il ricorso contro il calendario venatorio 2020-2021 presentato da Legambiente, Lipu e Wwf. Nello specifico era stata sospesa completamente la caccia del coniglio per l’assenza di censimenti e veniva stabilita l’integrale protezione delle specie pavoncella e moriglione tipiche delle zone umide. L’ordinanza vietava anche anche gli abbattimenti di fagiano, starna e beccaccia.

Ma, almeno per quanto riguarda la caccia al coniglio, adesso hanno avuto nuovamente la meglio i cacciatori.

E mentre il Cga riapre la caccia al coniglio in Sicilia, quello che viene considerato ancora un nobile sport da troppe persone continua a mietere vittime e non solo tra gli animali indifesi. Proprio a un paio di giorni risale la notizia della morte del presidente regionale dell’Associazione Libera Caccia della Calabria, Pasquale Paradiso, durante una battuta di caccia. Ad ucciderlo un colpo del suo fucile partito accidentalmente a seguito di una caduta in una campagna nel comune di Paterno Calabro, in provincia di Cosenza.

Fonte: BlogSicilia/Ansa

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