Diversi manifesti e cartelli a sostegno degli orsi trentini sono apparsi durante notte in molte città italiane.
Diversi manifesti e cartelli a sostegno degli orsi trentini sono apparsi durante la notte a Milano, Trento, Torino, Venezia, Verona, Padova, Treviso, Vicenza e Vercelli.
Durante la notte, diversi adesivi, manifesti e cartelli chiedendo la liberazione di M49-Papillon, M57 e DJ3, figlia dell’orsa Daniza, sono comparsi in molte città italiane. I tre orsi sono attualmente detenuti nel Centro Vivaistico al “Casteller”, di proprietà della Provincia autonoma e gestito dalla Protezione Civile. (LEGGI anche: “Sto con Papillon e tutti dovrebbero indignarsi per quanto accaduto”: il ministro Costa ordina sopralluogo nella prigione-recinto)
La questione degli orsi è tornata alla ribalta nazionale dopo le due fughe dal Casteller di M49, ribattezzato Papillon, e dopo la pubblicazione del rapporto del CITES – il servizio dell’Arma dei Carabinieri che si occupa delle specie protette – in cui si evidenzia come le condizioni degli orsi nel Casteller siano inadeguate a garantire il benessere degli animali a causa degli spazi angusti e dell’uso massiccio di psicofarmaci.
Già lo scorso 18 ottobre 2020, un corteo di 500 attiviste e attivisti da tutta Italia a sostegno della campagna #StopCasteller, aveva già manifestato chiedendo la fine della persecuzione degli orsi trentini, la chiusura di Casteller o il ritorno alla sua funzione originaria: un vivaio a tutela del patrimonio boschivo.
“La mobilitazione crescerà ancora per far capire che non siamo disposti a restare a guardare gli orsi morire lentamente dentro un recinto. Sulle condizioni agghiaccianti in cui si trovano questi animali sono stati redatti verbali a cui non è seguita alcuna azione a loro tutela”, hanno dichiarato gli attivisti.
Il ripopolamento degli orsi nelle montagne del Trentino è iniziato nel 1996 con il progetto Life Ursus, finanziato dall’Unione Europea e volto a riportare l’orso nei territori alpini, con un rinsaldamento tra le popolazioni ursine presenti e l’espansione sull’Arco Alpino centro-orientale. Il progetto, che si è concluso nel 2004, negli ultimi anni ha messo in luce numerosi problemi di gestione, dalle proteste degli allevatori, che ricevono comunque indennizzi dalla Provincia per ogni animale ucciso o danneggiato dai grandi carnivori, alle misure repressive adottate dagli amministratori, a causa delle quali, negli ultimi venti anni, sono stati 37 gli orsi rinchiusi, abbattuti o avvelenati.
La campagna #stopCasteller è promossa da Assemblea Antispecista, Centro Sociale Bruno, Rise Up 4 Climate Justice e Fridays for Future Trento.
Speriamo che presto i nostri amici orsi M49-Papillon, M57 e DJ3 abbiano la possibilità di vivere in libertà!
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