È tornato a fiorire il deserto di Atacama in Cile, considerato il più arido al mondo. L'ultima fioritura risale al 2017
Uno degli scenari più aridi del mondo, quello del deserto di Atacama (in Cile), è fiorito e si è colorato come non avveniva da anni.
Tantissimi fiori colorati di specie diverse hanno ricoperto il deserto di Atacama, un luogo generalmente aridissimo (la temperatura massima raggiunge facilmente i 40 gradi) regalando uno spettacolo meraviglioso.
E la cosa è ancora più incredibile considerando che, solo poco tempo fa, a fine agosto il deserto era stato completamente ricoperto di neve.
La fioritura di questo deserto è assai rara e, in media, si svolge ogni 3/4 anni. L’ultima volta che il deserto di Atacama è fiorito era il 2017 quando un’area ancora più vasta di quella del 2020 era apparsa ricoperta di fiori colorati.
Secondo la National Forestry Corporation of Chile (CONAF), che ha anche pubblicato le foto della nuova fioritura, il fenomeno si concentra questa volta soprattutto nelle province di Huasco e Freirina, che si trovano nella regione desertica.
#CONAFCoquimbo / La hermosa manifestación del #desiertoflorido, adornando los paisajes del Parque Nacional Bosque Fray Jorge. La primavera está cerca??? pic.twitter.com/JcLRX9E2I9
— CONAF (@conaf_minagri) September 12, 2020
Las lluvias invernales permitieron el regreso del #DesiertoFlorido en la Región de #Atacama, luego de tres años. ???
Conoce más detalles en la nota de @24HorasTVN, participa el director de #CONAFAtacama, @Hector_SotoV. pic.twitter.com/el8OEG1krN
— CONAF (@conaf_minagri) September 29, 2020
Il picco della fioritura è stato a settembre ma ancora adesso i colori regalano uno spettacolo straordinario che è previsto fino a circa la metà di ottobre quando il deserto tornerà ad essere tale.
Tutto questo è possibile grazie alla pioggia che permette alle oltre 200 specie di fiorire e prosperare. Un momento importante che ha un impatto molto positivo anche sugli animali selvatici, sul bestiame e sulla popolazione locale dato che attira molti turisti.
Quest’anno però è stato chiesto di evitare le visite per limitare i possibili contagi da Covid-19 ma anche e soprattutto per preservare l’ambiente naturale.
Fonte: CONAF
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