Tornano le mozzarelle blu, stavolta a marchio Vallelata. Ecco i lotti ritirati

Nuovi casi di mozzarelle blu in alcuni lotti Vallelata. L'azienda ha ritirato i prodotti che comunque non sono nocivi per la salute

Negli ultimi giorni sono stati segnalati dai consumatori diversi casi di mozzarelle blu. Stavolta a riscontare il problema sono alcuni lotti del marchio Vallelata. L’azienda produttrice fa comunque sapere che, nonostante non si possano consumare, le mozzarelle blu non sono nocive per la salute.

Tornano ancora una volta nei supermercati le mozzarelle blu, un problema che ogni tanto si ripresenta nonostante il CNR sembrava aver trovato la soluzione per evitare l’insolita colorazione ai latticini già diversi anni fa.

Ricordiamo che a far virare le mozzarelle verso la colorazione blu è un batterio molto diffuso in natura  (Pseudomonas fluorescens) ma non pericoloso per la salute umana anche se i latticini così colorati non vanno consumati in quanto perdono le loro caratteristiche qualitative e organolettiche. In ogni caso, visto che non vi è stata sufficiente attenzione alle condizioni igieniche-microbiologiche, le mozzarelle che diventano blu vanno ritirate dagli scaffali.

Nessun allarmismo dunque ma sicuramente è necessario un maggiore controllo sui prodotti. Il problema è che questo microrganismo è difficile da rilevare in fase di produzione e dunque l’insolita colorazione delle mozzarelle si ripresenta ciclicamente dopo l’apertura della confezione, quando il batterio entra in contatto con l’aria.

Due casi si sono verificati a Guidonia Montecelio e sono stati segnalati dai consumatori a Tiburno Tv mentre altri 3 casi si sono registrati in Abruzzo e precisamente a Lanciano, in provincia di Chieti (su questi indagano i Nas di Pescara), come riporta Il Fatto Alimentare.

Ma facendo un giro sui social si può notare che i casi sono probabilmente di più.

Marca e lotti incriminati

Stavolta a riscontrare il problema è il marchio Vallelata, e in particolare le mozzarelle vendute in confezione da 4. In particolare i lotti in cui il batterio ha preso il sopravvento sono L 200241 e L200245 con scadenza 15/9 e 19/9.

Un’ulteriore segnalazione ha riguardato, solo 2 giorni fa, il lotto L200248, con scadenza il 22/09/2020.

Questi sono i lotti segnalati da Il Fatto Alimentare ma, come dicevamo, il problema probabilmente ha riguardato anche altri lotti sempre dello stesso marchio, come si può vedere dalle immagini di Facebook sopra riportate.

La risposta dell’azienda

L’azienda produttrice, la Lactalis, ha già provveduto a ritirare i lotti interessati e ha risposto alla richiesta di spiegazioni arrivata da parte de Il Fatto Alimentare per scusarsi con i propri consumatori e per assicurare maggiori controlli.

Nella risposta si legge:

“(…) A seguito di recenti autocontrolli e anche di segnalazioni da parte dei nostri consumatori di colorazioni anomale sul prodotto nei giorni successivi all’apertura, la nostra Direzione Qualità e gli staff del nostro stabilimento di produzione si sono prontamente attivati per rinforzare tutte le azioni tecniche e di controllo, preventive e correttive, che possano evitare l’insorgere di tali alterazioni.
L’attenzione per i nostri consumatori è da sempre la nostra priorità e per questo le confermo che, in maniera del tutto cautelativa, abbiamo comunque preferito identificare tutti i punti vendita a cui erano stati consegnati i lotti oggetto di reclamo e chiesto loro di non renderli più disponibili alla vendita, in modo da evitare eventuali ulteriori disagi ai nostri consumatori”.

Fonti: Il Fatto Alimentare / Tiburno tv 

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