Si chiama The Tyre ed è un sistema che permette di rimuovere le microplastiche prodotte dall'attrito dello pneumatico sull'asfalto
Sapevate che ogni anno le gomme delle auto che si usurano producono in Europa mezzo milione di tonnellate di microplastiche? Un team di giovani ingegneri però ha inventato una soluzione geniale per risparmiare tali rifiuti all’ambiente.
La presenza delle microplastiche è sempre più capillare. Ormai è accertato che esse siano in mare, nei corsi d’acqua, nel cibo che mangiamo e perfino nell’aria che respiriamo ma finora era stato considerato meno l’impatto legato all’usura delle gomme di auto e moto. Eppure. esse rappresentano fino al 50% delle emissioni di PM2,5 e PM10 prodotte dal trasporto stradale.
In nostro soccorso arriva un gruppo di giovani studenti britannici che ha partecipato al James Dyson Award, un premio internazionale per il design che celebra, incoraggia e ispira la nuova generazione di ingegneri progettisti. Esso è aperto agli studenti di ingegneria del design ed è gestito dalla fondazione di beneficenza di James Dyson. In questi giorni sono stati annunciati i vari vincitori nazionali che a novembre parteciperanno alla finalissima, durante la quale verrà scelto il vincitore assoluto dell’edizione 2020. A selezionarlo sarà lo stesso Jamed Dyson che lo annuncerà il 19 novembre con un premio pari a 35mila euro più 5.500 che andranno all’università di provenienza.
“Il James Dyson Award è un’opportunità per gli inventori in erba di farsi un nome. Oltre a vincere un premio in denaro significativo, potrebbe generare visibilità sui media per avviare la loro carriera, guadagnare la stima dei coetanei e forse acquisire la fiducia necessaria per avviare la propria attività” si legge nella pagina del concorso.
Tra i finalisti vi è dunque il team di The Tyre, un sistema basato su un’idea semplice ma geniale, che permette di rimuovere le microplastiche prodotte dall’attrito dello pneumatico sull’asfalto.
Come funziona The Tyre
Il gruppo di studenti è partito dal presupposto che le particelle di gomma che escono dallo pneumatico sono caricate positivamente a causa dell’attrito. Utilizzando una singola serie di piastre elettrostatiche, il sistema ideato dai ragazzi è in grado di catturare il 60% di tutte le particelle sospese nell’aria. È a basso consumo energetico e può essere alimentato direttamente dall’alternatore dell’auto.
Essi avevano notato che sfregando un palloncino contro un maglione si potevano notare delle particelle. Ciò li ha portati a ipotizzare che lo stesso principio poteva essere usato per gli pneumatici, sfruttando l’elettrostatica per catturare le particelle:
“I nostri primi prototipi sono stati costruiti in cartone, cartone espanso e rame, sperimentando varie tipologie e configurazioni di piastre caricate per massimizzare la superficie e l’efficienza di raccolta. Posizionato vicino al punto in cui il pneumatico incontra la strada, con sufficiente altezza da terra, il dispositivo sfrutta vari flussi d’aria attorno alla ruota che gira”
spiegano i giovani inventori precisando che il sistema è adattabile a diversi veicoli. Una volta catturate, le microplastiche vengono immagazzinate in una cartuccia all’interno del dispositivo.
“I pneumatici sono la fonte furtiva di inquinamento microplastico a cui non abbiamo mai pensato e le implicazioni di queste particelle nel nostro ambiente stanno emergendo adesso. I veicoli elettrici e la frenata rigenerativa ridurranno drasticamente le emissioni dallo scarico e l’usura dei freni, lasciando solo l’usura dei pneumatici. Siamo l’unica soluzione che considera la raccolta dell’usura degli pneumatici alla fonte”.
Un’idea che ha conquistato i giudici del premio Dyson, che quest’anno hanno deciso di prestare particolare attenzione alle soluzioni amiche dell’ambiente.
Fonti di riferimento: JamesDysonAward
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