Uno studio condotto dall’Università di Melbourne ha dimostrato che i marsupiali manifestano anomalie riproduttive dovute agli erbicidi
Anche i diserbanti minacciano la fauna dell’Australia: uno studio condotto dall’Università di Melbourne ha dimostrato che i marsupiali manifestano anomalie riproduttive dovute all’atrazina, composto chimico usato diffusamente nel grande Paese dell’Oceania come erbicida.
L’atrazina è una molecola aromatica della “famiglia” delle clorotriazine, ed è stata vietata nell’Unione europea già nel 2003, ma non in Australia, dove un recente studio indicherebbe una pericoloso impatto sulla riproduzione nei marsupiali, tra cui i piccoli wallaby.
L’Australia ha vissuto nei mesi scorsi una devastazione dovuta a incendi ripetuti che hanno distrutto ettari ed ettari di flora nonché ucciso un numero esorbitante di animali. Ma la tragedia, che è stata recentemente collegata direttamente ai cambiamenti climatici, non è dunque l’unica minaccia.
“L’esposizione all’atrazina sta causando gravi anomalie nel sistema riproduttivo maschile in molti animali – spiega Andrew Pask, che ha guidato il lavoro – innescando la sterilità maschile o persino l’inversione del sesso da maschio a femmina nelle rane”.
Era già noto infatti che l’atrazina è in grado di colpire una vasta gamma di animali dai mammiferi come i ratti, ma anche anfibi, rettili e persino pesci. Ma particolarmente a rischio sembrano essere i marsupiali.
“Con la modalità di riproduzione unica dei marsupiali e i giovani che completano il loro sviluppo nel marsupio, le madri stanno inconsapevolmente trasmettendo le tossine nel loro latte materno – continua infatti il ricercatore – esponendo i loro piccoli alle tossine ambientali”.
Ma come è possibile confermare un diretto impatto?
Il composto chimico indiziato non solo non è vietato in Australia ma ampiamente usato nell’irrorazione delle foreste: la ricerca ha infatti scoperto che la concentrazione di questa molecola è inquietante pressochè ovunque, sia nei fiumi dello Stato australiano Victoria che nei torrenti della Tasmania immediatamente dopo tale pratica.
I ricercatori hanno dunque esposto in particolare cinque wallaby tammar femmine adulte ad acqua contaminata da atrazina durante la gravidanza, il parto e l’allattamento per capire l’entità del danno causato dalla sostanza chimica ed esaminato lo sviluppo riproduttivo dei loro piccoli.
Il numero degli individui sottoposti allo studio è stato mantenuto piccolo per ragioni etiche, ritenendo già in partenza che l’esposizione avrebbe provocato non pochi danni ai cuccioli.
E purtroppo così è stato.
“Le sostanze chimiche come l’atrazina alterano il sistema endocrino, hanno la capacità di influenzare lo sviluppo e aumentare la suscettibilità alle malattie – precisa Laura Cook, prima autrice del lavoro – Vedere un tale impatto anche in un piccolo campione è ancora più significativo”.
Canguri e wallaby sono ad alto rischio perché mangiano i raccolti irrorati e bevono da risorse idriche contaminate, dove si accumulano sostanze chimiche come quella oggetto del lavoro. E questo è un vero disastro.
I marsupiali stanno infatti già subendo un calo demografico devastante in tutta l’Australia e nel Paese il 21% dei mammiferi autoctoni sono attualmente a rischio estinzione.
“Con l’aumento della distruzione degli habitat, i marsupiali vengono spinti sui terreni agricoli, attratti dalle risorse alimentari e dalle rare fonti d’acqua permanenti dove possono essere vulnerabili ai contaminanti agricoli, come i pesticidi” conclude la ricercatrice.
L’obiettivo della ricerca, che è stata pubblicata su Reproduction, Fertility and Development, è quello di spingere alla definizione di linee guida più rigorose sull’uso dell’atrazina in Australia.
Nella speranza – aggiungiamo noi – che sostanze come queste vengano definitivamente bandite.
Fonti di riferimento: Università di Melbourne / Reproduction, Fertility and Development
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