Una nuova inchiesta sotto copertura di Animal Equality svela tutte le crudeltà sistematiche nell’industria di carne di pollo
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“Per noi è solo una questione di soldi”. Nuove immagini sotto copertura girate da Animal Equality, svelano dichiarazioni e pratiche shock dei dipendenti degli allevamenti del fornitore di McDonald’s e Tesco.
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Ogni giorno, all’interno di ognuno questi capannoni muoiono fino a 500 polli. Solo pochi giorni fa, l’organizzazione aveva rilasciato immagini sul trattamento crudele riservato ai polli dai fornitori di McDonald’s Moy Park. Adesso arriva la seconda parte dell’inchiesta dedicata proprio al principale produttore di carne di pollo del Regno Unito e fornitore di grandi catene di supermercati come Tesco.
Questa volta, non sono solo le immagini a lasciare scioccati, ma i dialoghi registrati dagli investigatori di Animal Equality, che dimostrano chiaramente come alcune tra le pratiche più brutali siano considerate del tutto naturali dall’industria – secondo quanto dicono alle telecamere gli operatori stessi – in quanto “è tutta solo una questione di soldi”.
ASCOLTA LE DICHIARAZIONI:
Pulcini uccisi a mani nude
Quello che l’investigatore sotto copertura è riuscito a filmare è veramente scioccante. Le immagini provengono da 12 allevamenti e mostrano pulcini che vengono buttati dalle gabbie sul pavimento senza alcuna cura, causando loro ferite e in alcuni casi la morte, ancora centinaia di polli lasciati morire o uccisi volontariamente ogni giorno – in un caso addirittura 500 in un solo capannone nell’arco di 24 ore – perché considerati inadeguati alla produzione di carne. Ma non solo.
I lavoratori uccidono gli animali con violenza, spezzando loro il collo a mani nude o tagliandogli la gola sul bordo di secchi in metallo o delle mangiatoie. Animali che muoiono lentamente e con sofferenza inaudita.
I documenti ritrovati all’interno di tutti e quattro gli allevamenti dimostrano che erano stati visitati da un’autorità di controllo inglese privata, la Integra Food Secure Ltd (NSF International), assunta proprio dalla catena di supermercati Tesco per controllare la situazione in questi allevamenti all’epoca delle riprese.
Solo una questione di soldi
Rispondendo all’investigatore, il lavoratore dice che ‘posso osservare un pollo di un giorno e dirti se arriverà a pesare 1.85kg a 32 giorni o meno. E se non arriva a quel peso, non ha senso dargli da mangiare. Costa meno ucciderlo e sbarazzarsi di lui. Perché alla fine è solo una questione di soldi. Mr Tesco per esempio dirà ok, voglio 100mila polli di 1.8 chili’.
E ancora:
‘Perché alla fine è una questione di soldi. Se io faccio crescere un pollo 30 giorni, lo nutro, lo tengo al caldo, gli do acqua da bere e tutto quanto, e poi non viene macellato perché non è abbastanza grande, viene scartato, allora ho solo speso dei soldi per nutrirlo’.
Per quanto riguarda gli allevamenti indagati, alcuni di essi sono stati al centro di precedenti gravi denunce sempre per violazioni esplicite del benessere degli animali.
“McDonald’s e le grandi catene di supermercati continuano a fare affari con Moy Park nonostante le nostre investigazioni abbiano rivelato che cosa si nasconde realmente dietro le porte di questi allevamenti. Dalle nostre inchieste emerge chiaramente che Moy Park e gli operatori che lavorano in questi allevamenti mettono in atto pratiche estreme al solo fine di massimizzare il profitto economico e senza alcuna cura delle norme minime di benessere animale”, dichiara Alice Trombetta, direttrice di Animal Equality in Italia.
Fonte: Animal Equality
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