Cinque donne indigene boliviane sono coinvolte in una spedizione unica. Come simbolo di liberazione ed empowerment
Dora, Lidia, Cecilia, Elena e Liita. Cinque donne indigene boliviane in una spedizione unica: scalare l’Aconcagua, la montagna più alta d’America come simbolo di liberazione ed emancipazione femminile.
Il documentario, il lungometraggio d’esordio di Jaime Murciego co-diretto da Pablo Iraburu, dal titolo ‘Cholitas’ è stato presentato in anteprima mondiale al BBK Mendi Film Bilbao-Bizkaia International Mountain Film Festival in Spagna, dove ha vinto il premio della giuria lo scorso dicembre. Ma aveva già vinto l’Alpine Film Festival in Romania e il Mountain Film Festival in Slovenia, per il miglior film.
Dopo un periodo di stop dovuto alla pandemia, adesso il documentario ha ripreso il suo tour internazionale e continua ad incassare vittorie.
Le Cholitas sono donne indigene tra i 25 e i 55 anni, abituate al lavoro duro mentre i mariti sono guide nelle Ande. La loro immagine ha qualcosa di affascinante: si arrampicano in cima alla vetta indossando gli abiti tradizionali. Per loro scalare diventa una sfida contro le convezioni legate alla comunità tribale. Più che scalatrici sono donne coraggiose che hanno voglia di sentirsi libere, felici e vive.
“La loro avventura mostrerà al mondo un modo stimolante per essere una donna, per vivere la tradizione e per relazionarsi con Madre Natura”, si legge nella sinossi del documentario.
Dora Magueño, Lidia Huayllas, Cecilia Llusco, Elena Quispe e Liita Gonzales per una vita sono state costrette ad abbassare la testa: il loro posto era in casa. Le cinque donne sono chola, un dispregiativo che indica le donne ‘meticce’ aymara. E la loro è una storia di discriminazione.
Hanno lavorato accompagnando i loro mariti, alpinisti e guide, portando i turisti a salire nelle vette boliviane, finché un giorno non si sono chieste: “Perché non farlo noi?”.
Così Cholitas diventa la loro storia raccontando i preparativi per l’avventura, ma anche la vita quotidiana e infine la montagna, quel viaggio verso una vetta che diventa un luogo simbolico.
Guarda il trailer:
A settemila metri di altezza, le cinque donne sono lontane dagli schemi e dagli stereotipi. Ad alta quota le Cholitas utilizzano corde, piccozze e ramponi, ma sopra ai pantaloni tecnici, indossano la “pollera”, una larghissima gonna. In testa, quando non c’è bisogno del casco, portano la tradizionale bombetta che incornicia le loro lunghissime trecce.
“Spero che la nostra celebrità porti più turismo e più lavoro in Bolivia. E che il nostro successo serva a tutte leboliviane, indie e non. Questo paese ha bisogno che le donne abbiano un ruolo più importante”.
Fonte: Cholitas Film
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