Rinunciano alla tradizionale festa di paese e donano tutti i soldi alla scuola e al rientro in sicurezza dei bambini

El Rubio, piccolo comune dell'Andalusia in Spagna, per il ritorno a scuola di bambini e ragazzi ha scelto di rinunciare alla festa di paese

El Rubio, piccolo comune dell’Andalusia in Spagna, per il ritorno a scuola di bambini e ragazzi ha scelto di rinunciare alla festa di paese e di investire tutti i soldi sul rientro in sicurezza.

La scuola Carmen Borrego è l’unica a ospitare i corsi di Infanzia e Primaria in questo piccolo comune di poco più di 3.400 abitanti. Per i suoi 250 studenti il consiglio comunale ha investito i 15mila euro che avrebbe dedicato alle feste annuali che, a causa del coronavirus, non hanno avuto luogo quest’anno. Una decisione in controtendenza visto che un po’ ovunque i bambini sono gli eterni dimenticati e ancora adesso in Italia, alla vigilia della riapertura delle scuole, non si conoscono ancora tempi e modalità per il rientro.

Ma il sindaco della cittadina Rafael de la Fe ha deciso di intraprendere questa strada per fermare la diffusione del coronavirus nelle classi della scuola Carmen Borrego. Il primo cittadino ha fatto sapere che la Junta de Andalucía avrebbe preso queste misure dopo aver incontrato il team di insegnanti della regione, perché,  comprendeva la preoccupazione di genitori e insegnanti:

“Non possiamo fermare l’anno scolastico se non vogliamo fermare l’economia. È molto importante”, ha detto il sindaco a El Espanol.

Così ha deciso di spendere in altri modi i soldi destinati alla tradizionale festa di paese. Ed è stata spesa non da poco, destinata all’acquisto di schermature di protezione sui banchi.  Le barriere sono state prodotte da un’azienda locale, la  DFABRIK, con sede ad Alcalá de Guadaira, Siviglia, a cui è stata comunicata la notizia solo un paio di giorni fa. In origine, la fabbrica era dedicata alle attrezzature commerciali ma a causa del coronavirus ha dovuto modificare la loro attività, compresi i servizi agli enti pubblici e ora alle scuole.

Una soluzione che forse farà discutere e già in uso in alcune scuole del mondo, da Taiwan alla Thailandia. Ma si tratta pur sempre di un segnale forte dato in un momento in cui il mondo della politica e delle istituzioni sembra aver dimenticato i bambini e le loro esigenze.

Fonti di riferimento: El Espanol

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