Il collare è stato ritrovato intatto nel bosco e ora l'orso non è più rintracciabile, se non seguendo i segni della sua presenza
Il radiocollare che permetteva di rintracciare Papillon è stato ritrovato a terra intatto e ora non è più possibile localizzare e monitorare l’orso.
Papillon, lo ricordiamo, alla fine di luglio di quest’anno era riuscito a evadere dal recinto in cui era rinchiuso dal mese di aprile.
L’orso era stato catturato dopo diversi mesi di ricerche, in seguito alla sua prima fuga dalla struttura di Casteller, in Trentino.
Sedato e castrato, Papillon è riuscito a rompere le varie barriere e reti che lo costringevano alla cattività e da quasi un mese ha ritrovato la sua libertà tra i boschi.
Il radiocollare consentiva di monitorare tutti i suoi spostamenti, almeno fino a ieri. Sembra infatti che Papillon sia stato capace di sfilarsi il collare, abbandonando questa ultima catena che lo teneva legato all’uomo.
A dare notizia del ritrovamento è la Provincia di Trento, che in una nota spiega:
“L’orso M49, fin dalla sua fuga dal recinto del Casteller, è sempre stato monitorato attraverso il collare, dotato di sistema di geolocalizzazione. A partire dal 16 agosto l’orso si era spostato in zona Passo 5 croci – Val Cion, dove le trasmissioni gsm del collare risentono pesantemente della scarsa copertura telefonica. Il 19 agosto, alle ore 14, il collare ha inviato parecchie posizioni, anche del giorno precedente, confermando la posizione a monte di Malga Val Ciotto.
In assenza di ulteriori comunicazioni, nella mattinata odierna è stata effettuata una verifica tramite radio vhf: il collare emetteva segnale di mortalità e quindi è stata eseguita una ricerca sul posto fino al rinvenimento dello stesso, integro, a terra. Il monitoraggio proseguirà basandosi esclusivamente sull’analisi degli indici di presenza”.
Non è chiaro quale sarà il futuro di Papillon ma per il momento la fuga dell’orso più famoso d’Italia sembra proseguire e ora, per monitorare gli spostamenti di M49, ci si potrà basare solo sui segni lasciati dall’animale.
Fonti di riferimento: Provincia di Trento
Leggi anche: