Alcuni ladri hanno rubato una cagnolina di nome Daisy e i suoi sette cuccioli di razza Springer Spaniel per rivederli in nero
Una storia che supera anche la fantasia. Alcuni ladri hanno rubato una cagnolina di nome Daisy e i suoi sette cuccioli di razza Springer Spaniel probabilmente per rivederli a peso d’oro. Così mentre la mamma è stata scaricata in strada, dei suoi piccoli non c’è traccia.
A darne notizia sui social è proprio la proprietaria di Daisy, Patricia Doyle che ha mostrato tutta la crudeltà dei rapitori che sono arrivati a estrarre il microchip dal collo della cagnolina, pur di ottenere ciò che volevano, ovvero i suoi sette cuccioli.
https://www.facebook.com/patricia.doyle.73/posts/10221106674950382
Daisy è stata ritrovata a 100 chilometri da casa sua nella contea di Wexford, in Irlanda, ma dei piccoli non c’è nessuna traccia. Patricia mostra le loro teneressime immagini sui social, con la speranza di riuscire a trovarli sani e salvi.
“L’hanno scaricata per strada a morire di fame, ma la cosa peggiore è che le hanno tagliato il collo con un coltello, le hanno tolto il microchip e l’hanno lasciata lì. È straziante. Non possiamo perderla di vista neanche per un secondo, è disperata senza i suoi cuccioli”.
Daisys neck injury due to the brutes who stole her. They cut her microchip from her, dumped her on the street 120km from…
Posted by Patricia Doyle on Saturday, July 11, 2020
I cagnolini di appena otto settimane, tra pochi giorni avrebbero avuto una nuova famiglia e di certo non sarebbero rimasti in canile. Adesso la polizia indaga, ma di Forest, Mabel, Maggie, Betty, Bonnie, Coba e Sam, non c’è nessuna traccia.
https://www.facebook.com/patricia.doyle.73/posts/10221164313351306
Patricia condivide in continuazione aggiornamenti con la speranza che qualcuno si faccia avanti. “Abbiamo il cuore spezzato”, scrive la donna sui social.”Questi cuccioli sono là fuori da qualche parte a struggersi perché senza la loro mamma. Se ultimamente ne hai acquistato uno, fai la cosa giusta, contattami”.
Fonte: Patricia Doyle/Facebook
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